“La Corte di Giustizia Europea ha deciso questa mattina con sentenza che la valutazione del danno sanitario deve essere svolta nell’ambito del rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale”. Lo dice all\'AGI, a proposito dell’ex Ilva di Taranto, l’avvocato Maurizio Rizzo Striano, che ha rappresentato in giudizio alla Corte Ue l’associazione \'Genitori tarantini\' in merito a un ricorso relativo alle questioni ambientali di Acciaierie d’Italia. Ricorso presentato al Tribunale di Milano nell’ambito di un’azione inibitoria verso l’ex Ilva e poi girato da Milano alla Corte Ue per avere un’interpretazione delle norme italiane alla luce del diritto comunitario.
“La Corte - aggiunge Rizzo Striano - ha poi deciso che tutte le sostanze tossiche e inquinanti vanno tenute in considerazione nella procedura di rilascio, e quindi non solo una parte di esse, con un set limitato, e, ultima considerazione, andando anche oltre il quesito posto dal Tribunale di Milano, i giudici della Corte Ue hanno anche detto che non sono lecite le proroghe oltre un certo limite temporale e nel caso in cui questo limite venga superato e ci sia un inquinamento significativo - ha aggiunto il legale a proposito delle proroghe che l’ex Ilva ha ottenuto sull’Aia - l’attività dell’impianto deve essere sospesa”.