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Giornale di Taranto -
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I Giorni della Ricerca di AIRC compiono vent’anni e si confermano l’appuntamento di riferimento per informare il pubblico sui progressi ottenuti dalla ricerca per la prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro e presentare le prossime sfide dei ricercatori per rendere il cancro sempre più curabile. Dal 30 ottobre al 5 novembre l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro è impegnata a raccogliere nuove risorse da destinare ai ricercatori e a raccontare il loro lavoro quotidiano, reso possibile dalle donazioni di 4,5 milioni di sostenitori, nelle aule delle università, nelle scuole secondarie, nelle piazze, negli stadi di calcio e nelle trasmissioni televisive e radiofoniche della RAI.

Negli ultimi decenni la ricerca sui meccanismi ha compreso sempre più la complessità del cancro, contribuendo a far diminuire costantemente la mortalità. In Italia in particolare oggi si guarisce di più, come testimoniano i dati che ci pongono al vertice in Europa per le guarigioni: la sopravvivenza a cinque anni è aumentata rispetto ai casi diagnosticati nel quinquennio precedente sia per gli uomini (54% vs 51%) che per le donne (63% vs 60%)*. Il lavoro dei ricercatori però non si può fermare:ancora molto resta da fare soprattutto per alcune forme tumorali, come il tumore dell’ovaio, del pancreas e del polmone. (Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2017 a cura di AIRTUM e AIOM).

Le stime per i prossimi anni indicano, infatti, che nel 2030 il cancro sarà la principale causa di morte e saranno diagnosticati in tutto il mondo fino a 21,6 milioni di nuovi casi all’anno**. Per incidere su questi numeri e contrastare questa tendenza, è indispensabile continuare a sostenere la ricerca. AIRC intensifica costantemente il suo impegno, assicurando ai ricercatori continuità e nuove risorse: solo nell’ultimo anno ha stanziato 102 milioni di euro per il finanziamento di 680 progetti di ricerca e programmi di formazione destinati ai migliori talenti della ricerca oncologica italiana. (**Fonte World Cancer Research Day).

Un impegno straordinario per trovare nel più breve tempo possibile nuove armi per diagnosticare il cancro con maggiore anticipo e curarlo sempre meglio. Sono diversi i filoni dai quali si attendono importanti progressi: gli sviluppi della medicina personalizzata, gli avanzamenti nella diagnostica attraverso la biopsia liquida, l’immunoterapia per contrastare ed eliminare le cellule tumorali e gli studi sulla carta d’identità genetica dei tumori che, suddividendo i pazienti in base alla capacità di rispondere a determinate terapie, puntano a sviluppare percorsi di cura più efficaci e tollerabili anche per lunghi periodi. Un obiettivo fondamentale, dato il naturale allungarsi dell’età media della popolazione e l’alto numero di persone – oltre 3,3 milioni – che, oggi, nel nostro Paese hanno superato una diagnosi di cancro.

Tutte le inziative dei Giorni della Ricerca sostengono concretamente il lavoro di 5.000 scienziati, impegnati ogni giorno in laboratori di università, ospedali e istituzioni di ricerca in tutta Italia: con la campagna RAI per AIRC con una donazione al numero solidale 45510 oppure con I Cioccolatini della Ricerca distribuiti dai volontari sabato 4 novembre in oltre 900 piazze e dal 6 novembre nelle 1.900 filiali UBI Banca. A fronte di una donazione minima di 10 euro, i volontari dell’Associazione consegneranno una confezione con 200 grammi di cioccolato fondente, alimento che può portare benefici perché ricco di flavonoidi e con proprietà antiossidanti, purché sia assunto in modica quantità. Volto della campagna è la piccola Vivian che invita a scegliere questo speciale dono per sostenere l’attività del suo papà, il ricercatore Thomas Vaccari - rientrato dalla California a Milano grazie a un finanziamento AIRC, e il lavoro di tutti gli altri ricercatori. Insieme ai Cioccolatini della Ricerca verrà distribuita anche la Guida ‘La ricerca ci fa vivere’ con preziose informazioni su prevenzione, diagnosi e cura del cancro, e con un’esclusiva intervista alla campionessa Margherita Granbassi, volontaria e testimonial dell’Associazione.

L’immagine dei Giorni della Ricerca vede protagonisti Stefania, ricercatrice bolognese, in rappresentanza di tutti i ricercatori e in particolare dei tanti under 40 al lavoro nei laboratori italiani. Accanto a lei Barbara - guarita da un osteosarcoma che l’ha colpita all’età di 9 anni, scelta per testimoniare i risultati della ricerca - e Valerio, uno dei 20mila volontari, che mette a disposizione tempo e passione per dare il suo personale contributo alla ricerca.

Il Comitato per le celebrazioni in Taranto del centenario della nascita di Aldo Moro, ad un anno dal suo avvio, sta per concludere il suo percorso, mirato ad approfondire il rapporto che lo statista ebbe con la città di Taranto e a sottolineare il grande apporto che egli  continua a fornirci a distanza di quasi 40 anni dalla sua scomparsa. Fra le tante iniziative celebrative sviluppatesi  particolare importanza ha riscontrato la mostra storico-documentaria “Taranto città a me cara” che, dopo l’inaugurazione tarantina,  è stata portata a Roma. A distanza di pochi mesi la mostra torna a Taranto, nella sede dell’Università dedicata ad Aldo Moro. E contestualmente sarà  presentato anche  il catalogo sulla mostra.

Non potrebbe esserci luogo più adatto ad accogliere questo pregevole lavoro, frutto di una attenta ricerca storico-documentaria. L’Università, che forma gli uomini del futuro e li aiuta a sviluppare una coscienza critica, accoglie testimonianze del passato e le rende fruibili per il futuro.

L’evento  “Una mostra e il suo catalogo nel quadro della storiografia su Aldo Moro” si terrà mercoledì 8 novembre 2017 alle ore 17.00 presso l’Università Aldo Moro, Dipartimento Jonico, ex Convento S Francesco, in via Duomo a Taranto.

Dopo i saluti del Rettore dell’Università degli Studi di Bari Antonio Felice Uricchio, dell’Assessore alla Cultura, legalità ed attuazione del programma del Comune di Taranto Franco Sebastio e del Prefetto di Taranto Donato Giovanni Cafagna, relazioneranno Maria Alfonzetti dell’Archivio di Stato di Taranto e Paolo Acanfora, dell’Università degli Studi di Roma 3.  Il prof. Acanfora parlerà del contributo che il lavoro di ricerca fatto attraverso la mostra ed il catalogo offre alla storiografia di Moro, cogliendone i punti di forza. A seguire interverrà Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio Regione Puglia. I lavori saranno introdotti da Gabriella Ressa, giornalista, e moderati da Michele Durante, già vice direttore dell’Archivio di Stato.

L’attore Massimo Cimaglia leggerà l’ultima lettera di Aldo Moro alla moglie. La lettera fa parte del reading teatrale “Aldo Moro una vita per la democrazia compiuta “, presentato con successo a Taranto nello scorso mese di Maggio, che sarà rappresentato a Roma il 25 novembre 2017 nell’Aula Magna della scuola Maria Ausiliatrice, Corso Trieste 32,  alle ore 1930.  Lo stesso spettacolo sarà replicato all’Auditorium Tarentum, via Regina Elena 122, martedì 28 novembre 2017 in un Matinée per le scuole .

La serata si concluderà con la presentazione del progetto di una stele commemorativa dedicata ad Aldo Moro.

Nel corso del 2016 e del corrente anno il Comitato ha fortemente voluto donare alla città tutta una conoscenza più approfondita della figura dello statista. Quanto gli anni vissuti a Taranto, frequentando il liceo Archita e la vita associativa di Azione Cattolica presso il Convento San Pasquale dei Frati Minori, scelto come luogo moroteo, hanno influito nella vita futura di Moro,  uomo dall’eccezionale levatura,  che già nella sua giovinezza si distinse sia nella formazione culturale che spirituale?

 

 Il Comitato che ha lavorato nel corso dell’anno per la diffusione della conoscenza morotea (Amministrazione Provinciale, Amministrazione Comunale, Università degli Studi Aldo Moro, Liceo Archita, Archivio di Stato, Società di Storia Patria, Biblioteca Arcivescovile, Azione Cattolica Diocesana, Istituto Superiore di Scienze Religiose “R. Guardini”, Centro di Cultura Università Cattolica “G. Lazzati”, Unione Cattolica Artisti Italiani, Convento Frati Minori “San Pasquale), è soddisfatto per i risultati ottenuti. Infatti l’attento studio degli anni della giovinezza di Aldo Moro  ha riempito un vuoto nella conoscenza della straordinaria vita dello statista.

La visione della mostra, particolarmente adatta alle giovani generazioni ed alle scuole secondarie di secondo grado, permette di comprendere meglio gli anni che intercorrono dalla giovinezza alle visite istituzionali. Oltre ai pannelli delle 6 sezioni sarà possibile visionare anche due video.

 

Tutte le manifestazioni organizzate si sono realizzate con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

 

Il vino di Erminio Campa, azienda di Torricella, nel sud est della provincia tarantina, è buono e di qualità. E’ talmente buono che, oltre al mercato italiano,  viene esportato all’estero e venduto agli intenditori.  E’ stato anche inviato ai sommeliers della Santa Sede, che  lo hanno inserito nella carta vini personale di Papa Francesco. Così il vino ottenuto da vendemmia manuale e affinamento solo in acciaio è diventato famoso come “il vino che beve il Papa”. Quando il Santo Padre ha incontrato il Patriarca ecumenico di Costantinopoli  Bartolomeo I, il vino Li Cameli era sull’aereo  con il papa Bergoglio.  In poco tempo la fama guida il percorso di Erminio Campa, che viene intervistato da Flavio Insinna nella trasmissione “Carta Bianca” di Rai 3 ed approda alla trasmissione di Rai 1 “I soliti ignoti”.

 

La storia del vino della famiglia Campa è relativamente giovane ma anche straordinariamente lunga. Dopo una  tradizione  familiare di produzione di primitivo e di vendita alle cantine italiane, nel 2012 arriva la svolta.  I tre fratelli Erminio,  Francesco e Valentino decidono di produrre autonomamente. Nasce “Li Cameli”, che con “Li Janni”  viene subito apprezzato  per il profumo intenso, con note fruttate di mirtilli, more, fragole, lamponi.

Li Cameli”, il vino primitivo di Manduria che prende il nome dalla contrada in cui è impiantato da 40 anni   un vigneto di alberelli, vola in alta quota, viene infatti servito nella top class magnifica dell’Alitalia, sui voli intercontinentali. E’ un grande successo per Erminio,  Francesco e Valentino. Che non si fermano. Portano all’estero il vino che nasce da un vigneto posizionato a 30 mt sul livello del mare e a 3 jm dal mar Jonio, in terreni di terra rossa e che beneficia di sole, clima mite e ventilazione continua. Partecipano alle fiere nazionali ed internazionali. Ed il vino dal colore rosso rubino piace.

Il successo proviene dalla passione della famiglia , rimasta inalterata. “Il vino è la mia vita, mia e dei miei fratelli - spiega Erminio Campa. – I miei ricordi affondano nella terra rossa, viaggiano attraverso il vento del sud, si stagliano sui visi scolpiti dal sole. Ero solo un bambino quando accompagnai mio nonno a comprare la terra (venti ettari) ed un casolare. Qui sono cresciuto, con l’amore per il vino e la passione per la mia attività. Qui hanno lavorato mio nonno e mio padre.  Oggi produciamo con coltivazione biologica, vendemmia manuale e vinificazione controllata perché,  dopo

la fermentazione in acciaio, il vino matura ed affina in piccole botti di rovere francese.

Per lungo tempo abbiamo visto partire le uve ed i mosti del nostro vitigno per le industrie di trasformazione del Nord Italia – continua Erminio Campa - poi ci siamo resi conto che eravamo in grado di realizzare le stesse cose, dando valore al nostro

lavoro e al nostro territorio".

Passione. E’ la parola magica che contraddistingue Erminio Campa, che ama definirsi

“artigiano del vino”. Il suo è un prodotto dal gusto morbido, ma al tempo stesso avvolgente ed equilibrato. Qualità. E’ la caratteristica della produzione, frutto delle intere giornate trascorse nel vitigno, di procedimenti moderni ma sempre attenti alla tradizione e alla storia della terra e del territorio.

di Antonio Notarnicola 

E' stato scoperto, in questi giorni un murales dalle ragguardevoli dimensioni, fatto realizzare dall'amministrazione comunale, a ridosso del muro perimetrale del campo sportivo “Ignazio Conte” di via Erasmo Iacovone. A dipingerlo tre artisti, Tommaso Resta, Pietro Carrieri e Giuseppe Caragnano. Il soggetto cui si sono ispirati gli autori “Adone e Venere” personaggi legati alla mitologia greca utili per creare quei motivi pittorici e scenografici che fanno viaggiare la mente dell’osservatore. Per la realizzazione è stata utilizzata la parete frontale dell'ingresso principale del campo sportivo comunale li dove vi sono raffigurate le citate muse ispiratrici realizzate dai tre valenti artisti. Il murales ritrae, mettendo in primo piano, il volto di ambedue i citati soggetti mitologici, realizzati con leggiadria artistica facilmente distinguibile, essendo al centro dell’intera facciata ed occupa la parte centrale del dipinto tra richiami di foglie e cubi illuminati. I colori dominanti sono giallo oro e verde, particolarmente accentuati perché l'obiettivo è di creare un incisivo impatto scenografico al visitatore, coinvolgendolo in un'atmosfera magica e al tempo stesso affascinante. Necessario a questo punto un passaggio sia pur breve, sulla storia dei due personaggi mitologici visto che i tre pittori hanno voluto raffigurare stabilmente il volto agli occhi di chi si ferma a contemplare il dipinto e anche al distratto passante: il mito di Adone e Venere nasce da una storia d’amore incestuosa tra la bella Mirra e il padre Cinira, “vittima” del desiderio insano della figlia che se lo portò a letto, a patto che il padre non la vedesse in viso.
Cinira, dopo qualche tempo, spinto dalla curiosità di conoscere la vergine con cui aveva giaciuto, volle vedere il viso della giovane, e quando riconobbe sua figlia fu preso da una tale collera che la rincorse con una spada e quando fu sul punto di raggiungerla, Mirra chiese aiuto agli dei. Si dichiarò colpevole e chiese di essere trasformata in modo che la sua presenza non contaminasse nè il regno dei vivi nè il regno dei morti.
Gli dei, commossi, la trasformarono in un albero ma il padre non si fermò e continuò a colpirla con la spada e da ogni ferita venne fuori una resina profumata che fu chiamata appunto “mirra”.
Dopo nove mesi dall’albero si aprì la corteccia e nacque un bellissimo bambino: Adone.
Venere che si trovava nei paraggi, raccolse il bimbo e lo consegnò a Persefone (dea minore degli Inferi e regina dell'oltretomba).
Questo è un breve passo del racconto mitologico descritto dal poeta latino Ovidio (23 a. C.-17 d. C.) nel X libro delle Metamorfosi.

Fin qui il mito, per tornare all'iniziativa voluta, come precedentemente accennato, dall'Amministrazione comunale del sindaco Labalestra che si inserisce come prosecuzione della estemporanea di pittura svolta questa estate al Castello Stella-Caracciolo.  In quella circostanza gli artisti interagirono con il territorio dipingendone particolari e caratteristiche attraverso lo scambio di emozioni e curiosità degli abitanti del posto.

Un paese artisticamente fiorente dove gente che si dedica all’arte, intesa in tutte le sue accezioni quindi non solo pittorica, è una considerazione accettata e talvolta, come in questo caso, anche stimolata a produrre momenti ed occasioni per esternare la propria creatività artistica. Vivere in un paese dove l’arte è un segno distinguibile di una comunità rappresenta quanto di meglio si può auspicare. 

di Andrea Loiacono

 

Il Taranto sconfigge a domicilio il Gravina nello scontro diretto del turno infrasettimanale, colleziona il poker di vittorie e intravede le zone nobili della classifica. La squadra di Cazzarò sfodera una prestazione di carattere a cospetto della terza della classe e rilancia le proprie ambizioni in campionato. Mister Cazzarò conferma il 4-3-1-2 con Crucitti alle spalle delle punte, che sono Ancora e Aleksic. Nell'immediata vigilia del match lieve infortunio per Manuel Pera, costretto al forfait. Il Gravina di mister De Leonardis, ex Taranto, risponde con un 3-5-2 e si affida all'esperienza di Picci in avanti. A centrocampo, altri due ex della gara sono Balzano e Mbida. Le prime fasi di gara sono di studio, ma è il Taranto ad avere un maggiore predominio territoriale. Al 6' Crucitti ci prova dalla distanza con il portiere Loliva che blocca agilmente. Al 12' il Gravina guadagna il suo primo calcio d'angolo, senza effetti. Al 23' secondo calcio d'angolo per il Taranto: Corso serve Ancora che viene anticipato poco prima della battuta a rete. Al 28' occasione per il Taranto con Aleksic che riceve palla al limite dell'area di rigore, salta un avversario e calcia un potente rasoterra che termina a lato. Al 30' Crucitti dai 25 metri batte un calcio di punizione; la sua conclusione è forte ma centrale e Loliva devia in angolo. La reazione gialloblù sta nel terzo calcio d'angolo e con un tiro di Balzano dalla distanza che termina fuori. Allo scadere della prima frazione, Palumbo riceve una gran palla da Bilotta, entra in area e conclude a botta sicura ma il portiere avversario si esalta ed evita la capitolazione.

 

Il secondo tempo comincia con le stesse formazioni scese in campo nel primo tempo. Al 50' sugli sviluppi di un calcio d'angolo D'Aiello colpisce di testa di pochissimo fuori. Poco dopo il 60' nel Taranto si infortunia Miale e viene sostituito dal nuovo acquisto Rosania. Anche il Gravina effettua il primo cambio con Cardinale che rileva Gargiulo. Prima ammonizione in casa Taranto sventolata sul volto di Aleksic. Al 74' il Taranto perviene meritatamente al vantaggio: Crucitti batte un calcio d'angolo teso sul quale si avventa Ancora che di sinistro trafigge il portiere di casa. Il Gravina prova a riorganizzarsi ma senza riuscire a pungere in avanti. Il Taranto invece potrebbe raddoppiare con Aleksic che a pochi passi da Loliva si divora un gol fatto. Dopo oltre sette minuti di recupero l'arbitro decreta la vittoria dei rossoblù, che potrebbe rappresentare la svolta.

 

Al termine del match, queste le dichiarazioni di mister Michele Cazzarò: “Penso che oggi la mia squadra abbia meritato di vincere. Giocavamo contro una buona squadra su un campo difficile. Tuttavia ho visto dei progressi da parte della squadra sotto il profilo della mentalità e dello spirito di gruppo. Sono contento anche della prestazione dei nuovi calciatori Diakitè e Rosania, si sono fatti trovare pronti. In questo momento non possiamo soffermarci a guardare la classifica ma dobbiamo pensare solo a lavorare per continuare a crescere per recuperare il terreno perduto. Siamo solo all'inizio di un percorso e non possiamo ritenerci fuori dalla crisi solo perché abbiamo vinto quattro partite. Ora cerchiamo di recuperare le batterie e gli infortunati in vista della prossima gara casalinga.”

 

Autore della seconda rete in trasferta consecutiva, Cristiano Ancora regala ai rossoblù un successo preziosissimo. Il suo pensiero sulla gara non può che essere euforico: “In queste partite il mister mi ha schierato nel ruolo di attaccante e le cose stanno andando bene. La cosa importante però è che la squadra mostri il suo valore. Sono contento che questo mio gol abbia regalato il successo alla squadra. In questo momento la squadra sta ritrovando quella coesione di gruppo che forse aveva un po' smarrito; ora ci sentiamo forti ma siamo in ritardo rispetto alla vetta della classifica per cui dobbiamo continuare a vincere. Oggi ci godiamo questa vittoria ma già da domani cominceremo a pesare alla Frattese.” L'attaccante brindisino descrive l'azione del gol: “Sono stato bravo a impattare la sfera di controbalzo, grazie anche al calcio d'angolo battuto magistralmente da Crucitti. Penso che il risultato sia strameritato, abbiamo creato occasioni per sbloccare la gara anche prima. Fino a un mese fa tutti ci davano per spacciati; noi abbiamo sempre creduto che i veri valori sarebbero venuti fuori. Abbiamo però tutto il tempo per migliorarci, ascoltando i consigli del mister che dice di non guardare la classifica perché vuole che la squadra sia concentrata solo sul campo.”

L'ultimo pensiero è rivolto ai tifosi: “Dedico questa rete a tutti quelli che amano il Taranto. Spero che i nostri sostenitori possano venire sempre più numerosi allo stadio, sarebbe una cosa fantastica per tutti che ci aiuterebbe molto.”

 

«Strade, ponti e fiumi senza manutenzione da anni: una situazione da terzo mondo». E’ il duro atto d’accusa del presidente di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzàro, contenuto in una lettera inviata al prefetto di Taranto, Donato Giovanni Cafagna. Con un duplice intento: denunciare il pessimo stato delle infrastrutture del versante occidentale della Provincia e chiedere un incontro urgente per provare a porvi rimedio con il coinvolgimento degli Enti locali, Regione, Provincia e Comuni.

«La condizione attuale – scrive Lazzàro - in cui versano alcune infrastrutture del versante occidentale della provincia di Taranto è estremamente grave. Sono trascorsi oramai anni dal momento in cui con la Prefettura, le Istituzioni locali e le Organizzazioni di categoria abbiamo affrontato lo stato delle infrastrutture viarie nei comuni di Palagianello, Castellaneta e Ginosa; però, purtroppo, nulla è stato fatto per risolvere questa situazioni estremamente pesante».

Una condizione – continua il presidente di Confagricoltura – che «provoca grave nocumento per la logistica in generale e le attività agricole, turistiche e commerciali, nonché per tutte le popolazioni residenti, ed offre un’immagine, sicuramente non positiva, a chi sceglie di venire a visitare i nostri borghi, i nostri musei e le nostre oasi naturalistiche».

Prova ne sono «le strade provinciali interrotte o importanti ponti chiusi al traffico a causa di alluvioni e mancata manutenzione di corsi di acqua, peraltro verificatisi in tempi tutt’altro che recenti. Si tratta, insomma, di strade di essenziale importanza che molto spesso costituiscono snodi vitali tra la viabilità ordinaria, primaria e secondaria».

Cruciale, a parere di Lazzàro, è anche l’ulteriore questione «relativa alla manutenzione dei corsi d’acqua, come ad esempio la messa in sicurezza del fiume Lato, che ogni anno provoca gravi danni alle aziende agricole e turistiche di quella zona. Le problematiche legate alle infrastrutture, insomma, permangono in tutta la loro criticità. A questo punto, l’Organizzazione che mi onoro di rappresentare si chiede come può un territorio crescere, svilupparsi ed innovarsi senza che ci sia la reale possibilità per le merci e le persone di muoversi con fluidità e in sicurezza nei territori».

Uno scenario per certi versi desolante, quello disegnato da Lazzàro: «La condizione di abbandono di una parte importante della nostra Provincia – si legge ancora nella missiva -  è oramai insostenibile per un Paese, che come l’Italia, siede al G7, ma che subisce condizioni di vita e di sviluppo da terzo mondo. In questi giorni, tra l’altro, si stanno verificando  manifestazioni di alcuni movimenti ed associazioni locali, al quale si uniscono spontaneamente cittadini ed agricoltori, che pongono sotto gli occhi dell’opinione pubblica delle questioni nel merito degne di assoluta attenzione».

Di qui la richiesta di Lazzàro al prefetto, affinché si faccia promotore di «un intervento urgente nei confronti delle Istituzioni competenti, al fine di addivenire al più presto ad una soluzione e che, comunque, in brevissimo tempo si possano ottenere dei tempi certi per la realizzazione delle opere necessarie». Sin d’ora, Confagricoltura Taranto «è disponibile ad un tavolo operativo d’intervento, al quale è importante coinvolgere ed impegnare il Presidente della Regione Puglia e il Presidente della Provincia di Taranto, oltre ai sindaci dei comuni coinvolti».

«Al fine di meglio constatare la reale situazione in cui versano queste importanti infrastrutture - conclude Lazzàro rivolgendosi al prefetto Cafagna e ringraziandolo “per la disponibilità e l'impegno che quotidianamente dimostra per la nostra terra” - la nostra Struttura è disponibile a condurre una sua visita di accertamento, ma anche, se lo riterrà, del Presidente della Provincia e del Presidente della Regione».

Da oggi e fino al primo di novembre torna al centro commerciale Mongolfiera la fiera dedicata all’autunno “Made in Puglia, speciale Festa della zucca”. In collaborazione con la proloco di Crispiano la manifestazione propone gustosi prodotti, musica e folklore. Tantissimi gli stand enogastronomici che offriranno a tutti i presenti le delizie della nostra terra, con i migliori prodotti tipici della stagione autunnale per diffondere la cultura per i sapori pugliesi, puntando soprattutto sulla zucca. Ad inaugurare la settimana di fiera il gruppo “I musicanti del  Vallone” di Crispiano che divertirà con la pizzica pugliese.

Inoltre la scuola alberghiera di Crispiano preparerà dei dolcetti a base di zucca che offrirà a tutti i presenti.

Lunedì 30 e martedì Ottobre, fiera sempre aperta, ma con un occhio speciale ai più piccoli. Infatti a partire dalle ore 17.00 Halloween Party e Zombie Parade: due pomeriggi da paura per divertirsi durante la festa più spaventosa dell’anno.

“Siamo molto felici di questa fiera enogastronomica che prenderà il via in quest’ autunno – dichiara Stefano D’Errico, direttore Mongolfiera Taranto -. Si tratta di un evento che abbiamo curato nei minimi dettagli e che abbiamo fortemente voluto. Crediamo nel territorio e nelle sue potenzialità enogastronomiche, punto di forza per rilanciare la nostra terra e le sue bellezze. E visto che ci troviamo nel periodo di Halloween, ci dedichiamo anche ai bimbi e alle zucche”. 

Tutto pronto per il cartellone della stagione culturale del Comune di Castellaneta “Una volta al mese”. Tanti appuntamenti che spaziano dalla musica, ai libri, al teatro in una serie di “assoli” che vedranno coinvolti giornalisti, cantautori ed artisti di teatro.

Il via sabato 28 ottobre con il concerto di Giovanni Caccamo.

Dal 17 novembre incontri con gli autori all'interno della rassegna Magna Grecia Awards Fest : Gianluigi Paragone, Chiara Franchini (20 novembre), Pierluigi Pardo (23 novembre), Marco Cappato (26 novembre), Walter Veltroni (29 novembre), Tiziana Ferrario (3 dicembre). Per i monologhi a Gennaio sarà la volta di  Simone Cristicchi, a Febbraio di  Andrea Scanzi, a Marzo di Michele Riondino.

 

“E’ un cartellone di grande qualità a cui ci teniamo particolarmente che conferma Castellaneta come il fulcro culturale più attivo della provincia”, così il sindaco Giovanni Gugliotti.

 

Ad aprire la stagione sabato 28 ottobre alle ore 20.30 presso l’AUDITORIUM di Castellaneta (Via Mons. Potenza) Giovanni Caccamo in concerto Pianoforte e voce. Si tratta di una serata a favore della Fondazione ANT per sensibilizzare alla cultura del dono solidale.

 

In attesa del suo prossimo album, che uscirà nella prima metà del 2018, Giovanni Caccamo nel concerto pianoforte e voce di sabato a Castellaneta ripercorrerà tutto il suo viaggio artistico e autoriale. Durante la serata eseguirà i brani più belli dei suoi due primi album, “Qui per te” e “Non Siamo Soli”, oltre alle canzoni da Lui scritte per Emma Marrone, Malika Ayane, Francesca Michielin, Elodie e tanti altri artisti. Giovanni Caccamo omaggerà il pubblico con qualche cover di autori che hanno ispirato il suo percorso musicale come “La Cura” di Franco Battiato, “La sua figura” di Giuni Russo, “La costruzione di un amore” di Ivano Fossati per Mia Martini.

Cantautore e polistrumentista, con la potenza delle sue note Giovanni Caccamo, seppur molto giovane, classe 1990, con il suo estro riesce a conquistare subito grandi nomi della musica italiana come Franco Battiato e Caterina Caselli, che decide di produrlo. 


Ingresso per  invito.

di Andrea Loiacono

 

Un Taranto ridotto all'osso a causa degli abbandoni avvenuti in settimana da parte di Scoppetta, Pantò e Savanarola si presenta allo stadio “Fittipaldi” di Francavilla in Sinni con la necessità di centrare la prima vittoria esterna stagionale. Fino ad oggi infatti i rossoblù hanno sempre perso nelle precedenti gare esterne. Mister Cazzarò lascia immutati schieramento e uomini che hanno sconfitto il Picerno e affida le chiavi della manovra a Marian Galdean. Quest'ultimo sarà uno dei migliori in campo insieme all'ex di turno Cristiano Ancora. Di fronte, il Francavilla in Sinni che attraversa un momento delicato con soli 6 punti in classifica e che deve fare a meno di Volpicelli per squalifica, bomber della squadra lucana con 7 reti. Nel Taranto inizialmente ancora panchina per Pera, con Aleksic alla caccia del gol dell'ex. Ma è il Francavilla a partire più forte e a comandare il gioco per i primi 15'. Il Taranto si difende con ordine e affida alle geometrie di Galdean e ai guizzi di Aleksic il pallino del gioco. Al 25' Ancora suona la carica per i suoi con una conclusione che termina alta. Si tratta del preludio al gol che giunge alla mezz'ora. Ancora salta un uomo sulla fascia destra, entra in area e crossa rasoterra per l'under Palumbo, che si inventa un colpo di tacco che spiazza l'estremo difensore rossoblù di casa. Il Taranto non contento del vantaggio continua a gestire il gioco e a collezionare calci d'angolo. Sugli sviluppi di uno di questi corner, D'Aiello stacca di testa ma la sua conclusione colpisce la traversa e torna in gioco verso Miale che da due passi spedisce sul fondo. Si va a riposo con il Taranto meritatamente in vantaggio. Da segnalare la presenza di una cinquantina di sostenitori ionici giunti dalla Puglia.

 

La ripresa parte senza cambi. Il Francavilla prova a reagire con Nicolao, che dai 25 metri scaglia un tiro che termina alto sulla traversa. Dopo qualche minuto è Del Prete a cercare di impensierire Pellegrino con un colpo di testa angolato. Pellegrino però si supera e mantiene inviolata la sua porta. Come accaduto nel primo tempo, ad una partenza a razzo del Francavilla fa seguito una risposta veemente del Taranto che con Aleksic di testa va vicino al raddoppio. Seconda rete che giunge al 21' con un'azione magistrale avviata dalla difesa. Aleksic riceve palla sulla fascia e corre in velocità per poi servire Ancora. L'ex attaccante di Brindisi e Nardò entra in area e fulmina il portiere avversario. Da questo momento in poi la partita cala di interesse con il Taranto intento ad amministrare il risultato. C'è tempo per l'ingresso in campo di Pera che sostituisce lo stesso Ancora, che esce tra gli applausi del pubblico presente. Il triplice fischio dopo 5' di recupero sancisce una preziosa vittoria per i rossoblù che danno un calcio alla crisi tecnica che li attanagliava qualche settimana fa.

 

Al termine dell'incontro Mister Cazzarò ha preferito non rilasciare dichiarazioni. A parlare in casa Taranto è stato uno dei protagonisti di giornata, Cristiano Ancora: “Sono contento per l'assist a Palumbo del primo tempo e per la rete realizzata oggi. In questo periodo ho sofferto un po' quando la rete non arrivava ma sono soddisfatto della mia prestazione. Il mister mi chiede di giocare in posizione avanzata e io mi metto a disposizione del gruppo. Eravamo reduci da un periodo difficile e questo risultato ci dà autostima per il futuro. Per vincere in serie D bisogna correre e lottare. Questi sono tre punti che ci danno fiducia; siamo partiti soffrendo ma poi, dopo aver trovato la rete, abbiamo saputo reagire conquistando una vittoria importante. Ritengo che anche saper soffrire sia una qualità. Adesso non dobbiamo pensare alle primissime posizioni ma concentrarci sul Nardò, poi vedremo dove saremo a maggio. Il tempo per recuperare in classifica c'è ma dovremo farlo gara dopo gara.”

 

Sicuramente non si aspettava un match così ricco di emozioni Vittorio Palumbo che con il suo tacco ha sorpreso tutti, forse anche un po' se stesso: “In occasione della rete ho avuto il merito di trovarmi nel posto giusto. Si tratta di un movimento che spesso provo in allenamento e per fortuna oggi è andata bene. Fino a qualche settimana fa gli episodi ci giravano contro; ora invece raccogliamo i frutti del nostro lavoro. Sono contento soprattutto per aver ripagato la fiducia che il mister mi ha concesso. Spero di poter giocare allo Iacovone con una cornice di pubblico diversa rispetto alle scorse gare e di fare bene in questa piazza così prestigiosa.”

 

Con la firma dell'accordo di creazione del Distretto Urbano del Commercio (DUC), siglato da Comune di Taranto, Confcommercio e Confesercenti, prende forma un soggetto portatore degli interessi cittadini che contribuirà attivamente a sostenere ed a "mettere in rete" le iniziative utili a qualificare e sviluppare il sistema commerciale quale componente essenziale dello sviluppo economico dell'area urbana di Taranto.

"L'obiettivo - spiega l'assessore allo sviluppo economico, Valentina Tilgher- mira a promuovere l'aggregazione tra operatori in un'ottica di ottimizzazione delle risorse, di interrelazione tra commercio, turismo e valorizzazione dei prodotti del territorio, nonchè miglioramento della qualità degli spazi pubblici e della loro fruibilità, per offrire ai cittadini ed a chi viene da fuori un ambiente più accogliente e vivibile. Attraverso il DUC il Comune, le associazioni di categoria ed altri soggetti economici del territorio, in piena sinergia tra loro, possono gestire in comune determinati aspetti dell'attività commerciale rispetto a quella individuale e programmare e rivitalizzare lo sviluppo economico del territorio".

"Un primo passo è già stato fatto- conclude l'assessore- attraverso la presentazione della domanda di finanziamenti destinati ai DUC che, se concessi, serviranno a finanziare attività di qualificazione dell'offerta commerciale Tarantina e di promozione del territorio".

 

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