di Antonio Notarnicola
I cacciatori di immagini uniche, davvero particolari, avranno di che sbizzarrirsi nel pomeriggio di sabato 7, in occasione della festa in onore della Madonna della Stella che da oltre duecento anni si svolge presso il santuario in campagna. Cenni storici di questa festa sono riportati in alcuni testi del 1807, quindi 210 anni fa, in cui fulcro della pietà popolare era la vecchia chiesa di campagna, demolita però negli anni ’90 e ricostruita sul finire dello stesso decennio ed elevata a dignità di santuario. Per tornare ai giorni nostri la festa in onore della Madonna della Stella 2017, in programma nei giorni 7 e 8 ottobre, ha una sua particolare peculiarità, quella di svolgersi in due momenti, uno in campagna l’altro in paese. L’appuntamento in campagna inizia sabato 7 di buon mattino (ore 5) con la recita del Santo Rosario, nella chiesa SS. Immacolata (retta da don Salvatore Casamassima) subito dopo si snoda la processione con l’immagine della Madonna della Stella condotta al santuario di campagna distante circa quattro km dal centro abitato.
Qui per tutta la mattinata si avvicendano le celebrazioni religiose e contemporaneamente il comitato promotore della festa, presieduto da Maria Tamborrino e Chiara Fumarola, è costantemente impegnato nella preparazione della pasta a fettuccine o come in gergo viene chiamata, "Tagghiariin rizz cu zafarried ascquand”.
Pasta che viene preparata al momento in campagna in una zona adiacente il santuario. Una sfilza di pentoloni abbastanza capienti e dei collaudati cuochi utilizzano circa 8 ql. di pasta, 4 ql. di pelati, 1 ql. di peperoncino piccante tipo messicano il più feroce per le papille, 30 Kg. di sale, 200 lt. di olio extra vergine e una quantità indefinita di cipolle, prezzemolo e sedano.
Il momento clou si svolge il pomeriggio di sabato, subito dopo la celebrazione eucaristica, officiata dal parroco. Finita la cerimonia religiosa su un carro compaiono alcuni grossi pentoloni, aventi ognuno un paio di metri di diametro, fumanti e stracolmi di pasta. Tutto è trainato, in prossimità dell'altare, da un trattore, per essere sottoposto al rito propiziatorio della sacra benedizione da parte del parroco. Dopodiché nel breve volgere di qualche istante, la marea di gente presente forma una calca indescrivibile intorno al carro che subisce un vero e proprio assalto, per il desiderio d'inforchettare, un po' di quella pasta.
Gli anziani ricordano che un tempo, quando la civiltà della plastica era di là da venire, non si andava per il sottile al punto che il ritardatario di turno, pur di assaggiare un po’ di questa pasta, non lesinava l’utilizzo di spatole di fico d'india, ripuliti degli indigesti aculei. Da far presente che il rito della distribuzione della pasta non viene celebrato per soddisfare i languori dello stomaco, ma più che altro perché la gente attribuisce, alla "Tagghiariin rizz cu zafarried ascquand”, proprietà terapeutiche miracolose. Di qui l'assalto ai capienti pentoloni.
Una tradizione di cui il pese va giustamente fiero e che nel pomeriggio di sabato 7 rivivrà in tutto il suo splendore tramandato dalla civiltà contadina. Una volta terminata la distribuzione della pasta si ricompone la processione per il ritorno a casa della sacra immagine e Santa Messa di chiusura.
Domenica 8, alle ore 9,30 celebrazione eucaristica presieduta da mons. Claudio Maniago vescovo della Diocesi di Castellaneta. Contribuiranno a dare il tono tipico della festa paesana il gran concerto bandistico "Biagio Abbate - Città di Bisceglie" diretto dal maestro Giovanni Pellegrini che si esibirà giorno sabato 7 mentre domenica 8 il Gran concerto musicale "Citta di Francavilla Fontana" diretto dal maestro Ermir Krantja. L’artistica illuminazione in piazza e sul corso principale è allestita dalla ditta “Illuminarie” di Minerva e Russo di Trani (Ba), mentre i fuochi pirotecnici sono curati dalla ditta Ugo Lieto Fireworks da Vallone Veterale (Na). Sempre domenica in piazza V.Veneto ci sarà un'extra distribuzione di pasta anche per i forestieri e per chi non ha avuto la possibilità di degustarla il giorno prima.
Ogni anno alcuni devoti, come Antonio Favale e titolare Panificio S. Rocco, mettono a disposizione del comitato organizzatore, in modo gratuito, prodotti alimentari come pasta e tarallini distribuiti nel corso della festa.
di Antonio Notarnicola
-Non sarà una rivoluzione copernicana ma qualsiasi novità in arrivo avente a tema i rifiuti ha un effetto dirompente su una comunità che da anni attende un funzionamento di raccolta e smaltimento quanto meno accettabile. Quale o quali allora le novità in arrivo in ordine al tema dei rifiuti? In pratica dal primo ottobre il metallo cambia colore di conferimento, passa dall’attuale contenitore verde al giallo, insieme alla plastica, quindi non più con il vetro. Prima novità. Inoltre, in pari data, cambia anche la cadenza in calendario dei ritiri dei contenitori che prevede un doppio passaggio di recupero plastica (lunedi e giovedi) e uno in meno di indifferenziato (contenitore grigio) quello del giovedi per la precisione, mentre resta invariata la cadenza raccolta contenitore colore grigio nei giorni di martedi e sabato, così com’è ora. Seconda novità. In questo modo però resta il problema raccolta pannolini/oni, aspetto questo all’esame dell’ass. all’ambiente e dei responsabili dell’impresa. Probabile che ci sia un ritiro settimanale extra solo per pannolini/oni, in ogni caso sarà data precisa informativa presumibilmente nel prossimo incontro. Su queste modifiche lanciata una campagna informativa di due giorni, 15 e 22, per rendere edotta la cittadinanza su queste novità di conferimento. Novità queste esplicitate l’altra sera in sede di assemblea pubblica dall’assessore all’ambiente Rocco Ottomaniello e dai responsabili dell’impresa Tecnoservice, Paola Gasparini e Domenico Coronese. Nel corso dell’incontro la gente, abbastanza numerosa intervenuta ha fatto presente, qualche volta con garbo in altri casi con una certa foga seppur colorita, i problemi giornalmente da loro vissuti e che poco e niente, hanno fatto intendere, si è fatto finora per risolverli. Interventi opportuni e giustificati cui i responsabili del servizio presenti nella circostanza hanno dato o consigliato la soluzione immediata possibile e in altri casi indicate soluzioni a medio termine. Altro riferimento è stato fatto a vicende relative all’inquinamento del territorio che si inseriscono nel contesto di degrado ambientale. Fenomeno riconducibile per tipologia che interessa un po tutte le aree periferiche sottoposte a comportamenti inqualificabili di abbandono incontrollato dei rifiuti e che sono abbastanza numerose sul territorio, inquadrabili per estensione in tante micro discariche abusive e che costituiscono una criticità rilevante. Statisticamente parlando l'abbandono incontrollato dei rifiuti riguarda, in particolare, diverse tipologie: rifiuti speciali derivanti da attività di demolizione e costruzione; pneumatici fuori uso in quantità abnormi; manufatti in eternit; elettrodomestici, materiali ingombranti oltre a buste e bustoni contenente ogni tipo di rifiuto.
Visto che siamo in tema di novità c’è da dire però che nel corso della serata sono emerse alcune indicazioni di assoluto valore che meritano di essere evidenziate. Intanto i maggiori costi che il Comune sostiene e che vanno ad incidere considerevolmente a carico dei cittadini, in termini di prelievo fiscale è dovuto alla raccolta della frazione indifferenziata, quindi grigio. A questo proposito qualche dato, fornito da Teknoservice, può tornare utile: mediamente a Palagiano la frazione indifferenziata che si produce ammonta a circa 360 tonnellate di rifiuti al mese che equivale ad una spesa variabile da 43.000 a 50.000 euro al mese moltiplicato dodici mesi si raggiunge la rispettabile cifra compresa tra 516.000 a 600.000 euro, niente male per le tasche dei cittadini contribuenti sempre più sottoposti a prelievi forzati da balzelli vari. Considerando che le utenze cui sono addebitate questi oneri, in termini di Tari, sono a carico di appena 5.500 famiglie il conto che ogni singola famiglia dovrebbe pagare vien da se. Si può dire però che le cose ultimamente sono migliorate. Nel senso che la frazione indifferenziata è scesa a 260 tonnellate al mese (fonte Teknoservice), grazie alla raccolta differenziata di materiali nobili come carta, plastica, vetro, cartone ed organico. Questo ha comportato un risparmio di 10.000 euro al mese, quindi 120.000 euro annue, niente male. Di più. Con un po’ di impegno di tutti, anche delle attività commerciali che non collaborano come dovrebbero soprattutto i Bar (fonte Teknoservice) nel differenziare i rifiuti si potrebbe arrivare a risparmiare 200.000 euro annue rispetto ai 120.000 attuali, soldi che andrebbero a defalcarsi sulla bolletta a vantaggio del cittadino. La novità delle novità però è giunta quando si è fatto cenno, in sede di assemblea pubblica, che sono stati scoperti ben quattro persone ad abbandonare rifiuti. A queste persone che sono poi quelle che deturpano l’ambiente in cui si vive saranno comminate multe da non meno di 600 euro. Di queste persone non sono state rese note le generalità, si sa solo che sono tre cittadini di Palagiano e uno di Massafra. Finalmente, anche se spiace gioire su certe cose, ma ciò deriva dal fatto che non se ne può più di questi comportamenti inqualificabili della gente che tratta l’ambiente in cui vive come una pattumiera a cielo aperto a proprio uso e consumo.
Dobbiamo invece renderci tutti conto che differenziare, questa dev’essere la parola d’ordine d’ora in poi, oltre a far bene all’ambiente conviene alle tasche di tutti perché così operando si abbasserebbe l’importo delle cartelle Tari che puntualmente arriva a casa di 5.500 famiglie. A fine incontro i partecipanti al pubblico dibattito si sono spostati in piazza centrale V. Veneto dove erano allestiti alcuni stand informativi, sulle accennate variazioni RSU, mediante distribuzione di opuscoli e volantini esplicativi.
Il GAL Terre del Primitivo, insieme ad altri 4, ottiene dalla Regione Puglia il punteggio più alto nell’ambito del nuovo Piano di Azione Locale. È stata infatti ufficializzata la graduatoria delle strategie di sviluppo locale nell’ambito del PSR 2014-2020. In sostanza, si punta a premiare quei progetti che possano supportare lo sviluppo dei territori rurali e costieri.
Il GAL Terre del Primitivo è stato premiato per struttura e impostazione del PAL, il Piano di Azione Locale, ottenendo così una dotazione finanziaria pari a 6.620.000 euro, di cui beneficeranno i territori di sua pertinenza, che si estendono tra le province di Taranto e Brindisi.
Concretamente, si punta a creare occupazione attraverso nuove start up nel settore del turismo e del commercio, verranno supportati i progetti in rete promossi dagli operatori e i servizi al turismo. Lo stesso nome scelto per il PAL, e cioè “Museo diffuso delle Terre del Primitivo”, rende l’idea di un territorio inteso come museo a cielo aperto, ricco e variegato, in cui ogni elemento ne costituisce l’identità.
“Siamo molto soddisfatti- commenta il Presidente del GAL Terre del Primitivo Dario Daggiano- e immediatamente operativi. Insieme ad altri 4 GAL abbiamo ottenuto il punteggio maggiore, ben 42 punti, il massimo che la Regione ha concesso. Mi sento in dovere di ringraziare l’intero staff tecnico e tutti i consiglieri per il risultato ottenuto, che è frutto di un lavoro di squadra. Forti di questo risultato e della fiducia che la Regione ha riservato al nostro PAL, dobbiamo andare avanti, mettendo in atto azioni e misure che possano sostenere le attività imprenditoriali e lo sviluppo economico del territorio. Ci crediamo fortemente”.
In totale sono 23 i GAL finanziati, con una dotazione complessiva di 161 milioni di euro, che guarda anche alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
“Adesso siamo in attesa della convenzione- spiega il Direttore del GAL Terre del Primitivo Rita Mazzolani- e, subito dopo la sigla, saremo in grado di procedere, nel rispetto di quanto scritto nel piano. Ci tengo inoltre a sottolineare che la graduatoria riguarda nello specifico le sottomisure 19.2 e 19.4 del Programma di Sviluppo Rurale e che, in questi mesi, abbiamo lavorato in un’ottica di condivisione con gli attori del territorio, dai Comuni alle associazioni di categoria, creando una strategia partecipata”.
Importanti novità per le cooperative contenute nel cosiddetto “Decreto Mezzogiorno” il provvedimento legislativo recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che reca disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno.
Innanzi tutto il provvedimento “resto al Sud” rivolto ai giovani, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che vogliano cimentarsi nei settori dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura, ed anche per i servizi compresi quelli turistici, consente di farlo anche costituendosi in cooperativa.
Viene anche prevista l’istituzione e la disciplina delle ZES (Zone Economiche Speciali) e, finalmente, viene chiarito con uno specifico articolo che per essere qualificati imprenditori agricoli le cooperative agricole possono svolgere anche in via esclusiva le attività connesse ex art. 2135 c.3 del Codice Civile (es. trasformazione e commercializzazione) senza obbligo di dover simultaneamente svolgere anche una attività agricola principale ai sensi dell’art. 2135 CC. Comma 1.
Importanti anche i provvedimenti per la pesca e l’acquacoltura, che può direttamente beneficiare delle provvidenze dell’intervento “resto al Sud” e per le relative cooperative che possono ottenere i finanziamenti e le agevolazioni previsti dall’art. 17 della legge 49/1985 nota come legge Marcora.
Infine una norma a favore dei dipendenti da imprese della pesca marittima, ivi compresi i soci delle cooperative della piccola pesca ex L. 250/58: l’art. 10 infatti estende l’indennità giornaliera omnicomprensiva, pari a 30 euro, già prevista per i suddetti lavoratori, in relazione ai periodi di sospensione dell’attività lavorativa derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio – ai periodi interessati da misure di arresto temporaneo non obbligatorio; detta estensione è disposta per lo stesso anno 2017 e fino a un periodo complessivo per ciascun lavoratore di 40 giorni (di sospensione per arresto temporaneo non obbligatorio).
“A tutt’oggi la Regione Puglia non ha ancora convocato il tavolo regionale sulle Zes (Zone economiche speciali) e non ha ancora provveduto alla mappatura delle aree e ai relativi Piani Strategici".
Ad evidenziarlo è il parlamentare del Pd ionico, Ludovico Vico, che interverrà questa sera al dibattito “ZES (Zone economiche speciali)- Un’opportunità per il Mezzogiorno”, organizzato dal Partito Democratico di Grottaglie in occasione della Festa de l’Unità 2017.
“La norma attuativa del Governo, in merito alle Zes – spiega Vico -, sarà promulgata entro metà ottobre con un Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri). È bene ribadire ciò, come è doveroso ricordare che, sulle procedure che sono in capo alle Regioni (per quelle interregionali c’è eventualmente anche una sovrintendenza della Presidenza del Consiglio), occorre intanto candidarsi (benché le aree siano già state individuate), così come hanno già fatto le altre regioni del sud Italia. Diventa perciò importante che entro il mese di settembre venga proposta al Ministero del Mezzogiorno la candidatura con lo studio preliminare per la Zes interregionale Taranto – Matera e per quella Bari –Brindisi”.
Intanto, per il pomeriggio di domani, lunedì 18 settembre, è stata convocata a Matera un’iniziativa congiunta sulla Zes interregionale Taranto-Matera, promossa dal Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e il Ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, alla quale prederanno parte i sindacati, Confindustria e le istituzioni locali.
“Si parla molto di Zes – dice il deputato Dem –, ma in Puglia si continua a fare poco per realizzarle. Credo si stiano perdendo di vista i benefici che le Zone economiche speciali portano al territorio. Allora è bene rammentare di cosa stiamo parlando. Le Zes sono aree geografiche nell’ambito delle quali un’Autorità governativa offre incentivi a beneficio delle aziende che vi operano, attraverso strumenti e agevolazioni che agiscono in un regime agevolato rispetto a quelli vigenti per le ordinarie politiche nazionali. Un regime fiscale di vantaggio, che contempla l’abbattimento totale della tassazione su alcune tipologie di imprese; procedure amministrative semplificate; possibilità di rimpatrio agevolate di investimenti e profitti; dazi ridotti su importazioni ed esenzione su tasse per esportazione; canoni di concessione agevolati. Questi sono solo i principali vantaggi offerti in caso di insediamento produttivo nel territorio di riferimento. Ma già solo per questo è facile comprendere che il territorio di Taranto non può perdere questa grande occasione”.
Nei Paesi della Unione Europea sono attualmente operative circa 91 Zone Franche (comprensive delle Zone Economiche Speciali), alcune delle quali - Irlanda (Shannon), Portogallo (Madeira), Polonia, Lettonia - possono essere individuate come vere e proprie best practices nell’ambito dell’attrazione di investimenti per imprese in cerca di nuove opportunità e nuovi sbocchi di mercato.
“Auspico – conclude il deputato Dem - che nei prossimi giorni la Regione convocando il tavolo regionale esamini per Taranto anche la richiesta dell’individuazione della Zes interregionale, avanzata dalla Regione Basilicata, consentendo a nostro territorio di competere con le best practices del resto d’Europa”.
Fino a 120 MVA di potenza disponibile, tre trasformatori, trentadue linee di media tensione e 1,3 milioni di euro di investimento: sono questi i numeri del potenziamento della Cabina Primariadenominata Taranto Sud, che E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete di distribuzione elettrica, ha completato.
La Cabina Primaria costituisce un impianto cardine di un sistema elettrico perché riceve elettricità dalle linee di alta tensione della rete di trasmissione nazionale per trasformarla in media tensione e distribuirla capillarmente su un territorio molto vasto attraverso dorsali di media tensione; queste, a loro volta, arrivano ad altre cabine dette secondarie, da cui partono linee di bassa tensione verso le abitazioni e le aziende.
Le opere di potenziamento dell’impianto denominato Taranto Sud sono consistite nell’installazione di un terzo trasformatore di ultima generazione che ha permesso di aumentare la potenza disponibile da 80 a 120 MVA, e di ridistribuire le linee di media tensione, con beneficio per oltre 60.000 clienti, localizzati nella parte meridionale della città di Taranto e nei comuni di Leporano e Pulsano, a forte vocazione turistica.
“Le attività di rinnovo e potenziamento della rete elettrica messe in campo da E-distribuzione” – ha commentato Vincenzo Masciavé, responsabile per E-distribuzione dell’Unità Progettazione Lavori e Autorizzazioni – “ci permetteranno di assicurare un livello elevato della qualità del servizio elettrico per la città di Taranto e la litoranea sud, e di migliorare ulteriormente l’affidabilità e la resilienza della nostra rete”.
Il volontariato è tornato a riunirsi (sabato 16 settembre) in un antico maniero, il Castello Muscettola di Leporano, per incontrare la comunità presentandosi e facendosi conoscere, la seconda esperienza di questo tipo dopo quella realizzata in agosto nel Catello De Falconibus di Pulsano.
È “Castelli Sociali”, uno dei momenti partecipativi organizzati dal Centro Servizi Volontariato di Taranto, con il patrocinio delle Amministrazioni comunali di Leporano e di Pulsano.
Per tutto il pomeriggio e la serata una ventina di associazioni di volontariato hanno curato diverse attività a cui tutti hanno potuto partecipare gratuitamente: laboratori, attività ludiche, proiezioni, dibattiti per raccontarsi alla comunità e intrattenere i cittadini dando loro spunti di riflessione.
“Castelli Sociali”, infatti, è stata organizzata dal CSV Taranto per creare un’occasione di incontro tra le organizzazioni di volontariato e gli altri enti di terzo settore partecipanti e, soprattutto, la comunità locale: cittadini, istituzioni e imprese.
Un momento particolarmente emozionante è stata la premiazione del piccolo Mattia Scarano, un alunno dell'Istituto Sciascia di Talsano, che nei mesi scorsi ha partecipato al progetto “Con il volontariato a scuola di cittadinanza”, promosso dal CSV nelle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia. Nell'ambito del laboratorio realizzato a cura dell'associazione di protezione civile SER Martina Franca, Matteo Scarano ha mostrato una straordinaria conoscenza sulla normativa sulla sicurezza segnalandosi per la sua curiosità per il mondo della protezione civile e per la sua grande passione per i Vigili del Fuoco che, infatti, gli hanno voluto donare il foulard d’ordinanza!
A “Castelli Sociali” c’è stata una massiccia presenza degli amministratori del Comune di Leporano che hanno partecipato alle varie iniziative che interessavano i rispettivi ambiti di competenza.
Nell’occasione il Sindaco di Leporano, Avvocato Angelo D'Abramo, ha confermato «l’impegno del Comune di Leporano a sostenere tutte le iniziative che consentano al volontariato di svilupparsi e di farsi conoscere meglio dai leporanesi, perché il volontariato rappresenta un valore aggiunto per la nostra comunità».
«Siamo lieti che questa manifestazione si sia tenuta – ha poi detto il Sindaco D’Abramo – proprio nel Castello Muscettola, il principale contenitore della nostra comunità che intendiamo valorizzare proprio ospitandovi manifestazioni di ogni genere, con una particolare attenzione a quelle culturali».
Lucia Parente, consigliera del CSV Taranto, dopo aver ringraziato le amministrazioni comunali di Pulsano e Leporano per aver messo a disposizione i loro castelli per questa iniziativa, ha auspicato che «anche altre amministrazioni comunali della provincia jonica mettano a disposizione contenitori di grande valore storico, come questo in cui ci troviamo oggi, per ospitare iniziative che, come “Castelli Sociali”, hanno l’obiettivo di promuovere la cultura della solidarietà nelle comunità e del fare rete tra le associazioni di volontariato».
In mattinata l’iniziativa aveva avuto un prologo riservato agli addetti ai lavori, con un workshop dedicato al nuovo Codice del Terzo settore, uno dei momenti di un percorso organizzato dal Centro Servizi Volontariato di Taranto per presentare la recente riforma del terzo settore.
La Fim Cisl torna nuovamente a porre attenzione sulla gestione dei Commissari Straordinari in merito alla delicata situazione dell’ILVA, alla Cassa Integrazione, la mancata osservanza dell’accordo siglato al MISE lo scorso 27 febbraio 2017, e lo stato impianti.
Ieri mattina la Segreteria territoriale e le RSU Ilva di Taranto hanno inviato al viceministro allo Sviluppo Economico, ai Commissari Ilva ed alla direzione di stabilimento un documento relativo allo stato in cui versa lo stabilimento tarantino.
In particolare si parla di una gestione lontana dalla realtà “in cui si legge nel documento dell’organizzazionensindacale, l’elemento umano, della sua sicurezza, non viene preso in considerazione, ma dove lasciarlo a casa come accaduto per il PLA o per i Tubifici/Erw e Rivestimenti “qualche giorno in più” non ha la giusta attenzione”.
Partite, quelle elencate, che “se pur sembrano divise tra loro” sono collegate “dalla volontà di gestire, da parte dei commissari, la Cassa Integrazione come strumento per far cassa, di fatto trascurando le reali necessità degli impianti. Le manutenzioni (o meglio i suoi organici) non vengono utilizzate per mettere a posto le condizioni fatiscenti delle linee ma come “numeri” da lasciare a casa solo per far quadrare i conti”.
Ad aggravare la situazione, fa rilevare la Fim Cisl, “c’è anche il pericolo, fin qui trascurato, della scadenza delle certificazioni dei tubifici, che, qualora non dovessero ripartire, non potrebbero essere rinnovate già dal prossimo dicembre. Paradosso a cui, come riferitoci da alcuni gestori, si potrebbe porre rimedio con le commesse che sono alle porte di ILVA e a cui da tempo chiediamo come Fim di dar seguito. A seguito di una richiesta d’incontro già inviata al MISE dalle organizzazioni sindacali – conclude il documento - la nostra osservazione è finalizzata a che il governo intervenga su Ilva con urgenza”.