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Giornale di Taranto - Turismo, è anche una questione di cultura dell'ambiente
Giovedì, 07 Agosto 2014 15:15

Turismo, è anche una questione di cultura dell'ambiente In evidenza

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di Luisa Campatelli

Per avere la misura esatta di quanta strada ancora ci sia da fare per dare sostanza all'innegabile vocazione turistica di questo angolo di Puglia (la regione più bella del mondo secondo National Geographic e Lonely Planet) che chiamiamo Terra Ionica, basta partire dalla questione dei depuratori. Ogni anno, ogni estate, puntualmente scoppia un caso. Ieri  San Vito, oggi Marina di Pulsano, domani chissà....Proprio non si riesce a dotare la litoranea di impianti capaci di smaltire le acque secondo norme che evitino il proliferare di pericolosi batteri. Già il report di Goletta Verde aveva evidenziato criticità.

"Dei cinque  i prelievi effettuati in provincia di Taranto- si legge nella nota diffusa al termine del monitoraggio svolto lungo le coste italiane- due ha dato un risultato di "fortemente inquinato": alla foce del fiume Galeso e nei pressi dello scarico del depuratore a Marina di Pulsano. In entrambi i casi sono stati rilevati Enterococchi intestinali superiori a 4000 UFC/100ml  e/o Escherichia Coli  superiori a 1000 UFC/100mlEntro i limiti l'altro campionamento effettuato a Taranto (agli scogli di lido Bruno) e quelli a Castellaneta Marina (spiaggia libera Borgo Pineto) e a Palagiano (foce del fiume Lenne)."

E' come essere sempre ai nastri di partenza, sempre con qualcosa che manca, continuamente in balìa di superficialità, sciatteria, ritardi, in questo caso equamente distribuiti tra pubblico e privato.

Si investono ingenti somme per realizzare costose strutture dotate tutti i comfort con tariffe da categoria lusso e poi non ci si preoccupa di preservare  l'acqua limpida e cristallina di un mare straordinario....

A salvare la situazione arrivano le correnti e qualche giorno di tramontana ma, poi, tutto torna come prima....Finchè un villeggiante non decide di intervenire, effettua prelievi per far analizzare i campioni dell'acqua sospetta o chiama gli organi competenti per gli accertamenti di rito. 

Storie già viste, già sentite, già raccontate. Ma è bene che operatori, residenti e pubblici amministratori, si rendano conto che se vogliono fare turismo, fittare la loro villetta nel villaggio esclusivo a 5mila euro al mese, promuovere le spiagge ioniche devono cancellare una volta per tutte termini come fossa biologica, pozzo nero, scarico a mare, depuratore inadeguato dal loro vocabolario. Altra strada non c'è.