La sharing economy nel turismo.
La nuova frontiera dell’ospitalità extra alberghiera italiana, a patto però che si rispettino le regole e che la promessa di offrire una esperienza autentica, in un contesto familiare -chi fornisce ospitalità dovrebbe infatti essere domiciliato presso l’alloggio- venga mantenuta. Anche a Taranto l’offerta ricettiva del territorio si è particolarmente arricchita negli ultimi anni con la crescita del settore extralberghiero, anche se non sempre si tratta di attività in regola. Il sommerso in questo settore è particolarmente incidente e rappresenta una fetta di mercato in grado di danneggiare le imprese dell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera in regola che pagano le tasse e che sottostanno agli obblighi di legge. Di qui la necessità di monitorare il settore e di avviare un percorso di confronto con l’Amministrazione comunale .
La Regione Puglia nell’ emanare la Legge regionale 27/13 “Disciplina dell’attività ricettiva di Bed and Breakfast”, ha inteso regolamentare il settore turistico-ricettivo dei B&B, valutando che esso può svolgere una funzione importante per la promozione di un turismo sostenibile strettamente collegato al territorio che valorizzi tradizioni e produzioni (enogastronomia e artigianato artistico) locali, ed il vasto patrimonio immobiliare urbano dei centri storici e delle aree extra urbane. Ciò non ha tuttavia impedito il proliferare, negli ultimi anni, di attività assolutamente non in linea con tali finalità (civili abitazioni ubicate in aree urbane periferiche adattate a B&B; proprietari di immobili che riciclano gli appartamenti; speculatori che investono in questo ambito) e che spesso operano nell’illegalità, sfuggendo così ad ogni più elementare forma di controllo.
E’ chiaro che in tal modo i B&B non in regola costituiscono un problema: 1) non osservanza dei requisiti richiesti dalla legge (domiciliazione; caratteristiche strutturali, igienico-sanitari, urbanistico/edilizi; etc.), al rispetto dei quali sono tenute tutte le imprese che svolgono attività ricettiva; 2) danno per l’immagine turistica del territorio; 3) mancato rispetto degli obblighi fiscali; 4) concorrenza sleale con le imprese (dell’ospitalità alberghiera ed extra alberghiera) che operano nella legalità.
Non va sottovalutato poi che tali B&B, non sottostando agliobblighi di pubblica sicurezza (art 11 e 92 del testo unico delle leggi di p.s. ) ai quali sono tenute le imprese del settore, possono dare alloggio a persone che preferiscono restare nell’anonimato; ciò potrebbe rappresentare un serio problema per la sicurezza dei cittadini. Tanto più che Taranto per la presenza di insediamenti industriali e militari importanti rientra tra i cosiddetti obiettivi sensibili, problematica acuita dalla grande quantità di sbarchi di extracomunitari provenienti dalle aree a rischio tra i quali potrebbero confondersi anche dei terroristi.
Per tali ragioni, si ritiene che vada esercitata una attività di controllo e di monitoraggio del settore che riporti nell’alveo della legalità una buona parte delle attività operanti in Taranto, avendo fondate ragioni per ritenere che solo una minima parte operi nel rispetto delle leggi vigenti. Di qui la richiesta – Inoltrata al Sindaco Stefano e agli assessori alle Attività produttive, Scascamacchia, e al Turismo, Ianne- di un incontro finalizzato ad avviare un percorso di confronto e di collaborazione con la Amministrazione comunale.