“Siamo al tracollo! Ci avete tolto anche la Speranza”. È la scritta tutta in maiuscolo in evidenza al centro di una locandina color rosso di Confcommercio Taranto che da oggi sta progressivamente comparendo sulle saracinesche dei negozi della città e della provincia, affissa dagli stessi commercianti. I quali si dicono “stremati”da 50 giorni di chiusura e non escludono manifestazioni di protesta. “La rabbia è tale - dicono - che non è escluso che si scenda in strada sfidando decreti e autorità”, si evidenzia. “E’ il grido di dolore dei commercianti”, si afferma ancora. Per Confcommercio Taranto, “il 18 maggio dovrebbero ripartire - il condizionale è d’obbligo, visto che già il 4 maggio ci si aspettava il via libera - buona parte delle attività del commercio, ma non è detto che la riapertura sia possibile per tutti se nel frattempo non arriveranno risposte concrete e tangibili dagli Enti territoriali e dal Governo”.
“La carenza di liquidità è il problema comune - sostiene Confcommercio Taranto - e ad oggi i percorsi avviati con le banche non hanno dato risposte adeguate alle richieste delle imprese. Burocrazia e inutili passaggi di carte - accusa Confcommercio Taranto - rallentano la concessione del prestito garantito, tra l’altro la soglia dei 25 mila euro è davvero irrisoria”. Confcommercio lamenta poi “l’esiguo bonus non ancora riscosso dalla maggior parte dei beneficati o delle misure di sostegno al lavoro che le banche non sono disponibili ad anticipare per cui i dipendenti non percepiscono a tutt’oggi il reddito. Quanto poi alla tassazione locale, che la maggior parte dei Comuni ha fatto slittare di qualche mese, è impossibile che a luglio, quando dovrebbero arrivare le prime cartelle esattoriali, i commercianti siano nelle condizioni di farvi fronte” segnala infine Confcommercio Taranto.