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Giornale di Taranto - ALTA TENSIONE/ Pronto emendamento del M5S per ripristinare i fondi delle bonifiche mentre a Taranto monta la protesta
Martedì, 04 Gennaio 2022 07:30

ALTA TENSIONE/ Pronto emendamento del M5S per ripristinare i fondi delle bonifiche mentre a Taranto monta la protesta In evidenza

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I parlamentari M5S Giampaolo Cassese e Mario Turco (quest’ultimo vice presidente M5S e già sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Governo Conte II) hanno annunciato che presenteranno un emendamento per “ripristinare i fondi per le bonifiche dell’ex Ilva” che il dl Milleproroghe ha invece trasferito alla costruzione dei nuovi impianti per la produzione decarbonizzata di acciaio nel siderurgico di Taranto.

    Per Cassese e Turco, “la sottrazione di 575 milioni di euro per il territorio e per la comunità di Taranto è semplicemente inammissibile oltre che inaccettabile”.

 

“Le ingenti somme stanziate nei provvedimenti precedenti - rilevano i 5 stelle - hanno ottenuto approvazione anche da provvedimenti comunitari proprio perché finalizzati a opere di bonifiche e ripristino. Modificare la destinazione di queste importanti risorse per dirottarle su investimenti nel ciclo produttivo dell’acciaio, spacciandoli per progetti di decarbonizzazione, non è solo uno schiaffo alle future generazioni tarantine ma rischia di divenire anche un aiuto di Stato non concedibile”.

 

A proposito della previsione contenuta nell’articolo 21 del Milleproroghe, Cassese e Turco affermano che “ci faremo promotori di un emendamento al Dl Milleproroghe che sopprima la norma in questione. Siamo certi che tanti colleghi sosteranno questa nostra proposta in modo da passare dalle parole ai fatti. Ci attendiamo dunque un ampio e forte fronte comune di sostegno alla nostra proposta di modifica normativa”. “Un invito - affermano il deputato Cassese e il senatore Turco - che estendiamo ai rappresentanti di altri livelli istituzionali che possono comunque fare la loro parte convincendo i propri colleghi di partito ad appoggiarci in questa battaglia”. “Una battaglia sacrosanta e che non ha colori ma solo un unico obiettivo: dare un futuro diverso ai cittadini di Taranto”, concludono. 

Intanto cresce la protesta 

 

“Sembra un drammatico gioco dell'oca per l'incapacità del Governo di assumere scelte decisive, urgenti, che conservino la priorità della salute dei tarantini. Siamo punto e a capo dopo anni di battaglie, anche giudiziarie”. Lo dichiara l’ex sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. 

 

Per l’ex sindaco di Taranto (la giunta è caduta circa un mese fa per le dimissioni di 17 consiglieri su 32) “il tutto appare iscritto in una strategia per togliere a Taranto quella speranza in un futuro diverso che sembrava finalmente possibile. Niente Giochi del Mediterraneo, niente pagamenti all'indotto e tanta cassa integrazione, niente bonifiche, manca persino il commissario straordinario sul tema. È come se ci dicessero che per noi deve valere solo e sempre l'odioso ricatto siderurgico”. “Ma come si può pensare di escludere le leve finanziarie del PNRR dalla riconversione dell'ex Ilva?” si chiede l’ex sindaco. “E che ne sarà degli interventi a Leucaspide, alle cosiddette collinette ecologiche, al Mar Piccolo, della sorte dei lavoratori dell'Ilva in amministrazione straordinaria?”.

    “Chiedo a tutti i parlamentari pugliesi di fermare questa involuzione - conclude Melucci -, la parola decarbonizzazione non può essere la foglia di fico per Acciaierie d'Italia. Stiamo assistendo ad un nuovo saccheggio della nostra terra”. 

 

 

Taranto è la città che ha pagato sulla salute e la vita dei cittadini, decisioni e scelte calate dall’alto”. Così Confcommercio Taranto, col presidente Leonardo Giangrande.    Confcommercio afferma che si é in presenza di “una politica ambigua che tradisce le promesse fatte e che fa pensare che Taranto sia una città senza futuro”. Per Giangrande, la vicenda dei fondi Ilva arriva dopo pochi giorni di altre risorse venute meno per Taranto “venendo meno ad accordi fatti ai tavoli ministeriali come nel caso della mancata approvazione in Finanziaria della copertura della quota del Governo per i Giochi del Mediterraneo”. 

 

 Per M5S Taranto, con Francesco Nevoli, “ancora una volta la produzione industriale dello stabilimento siderurgico di Taranto è stata preferita all'ambiente e alla salute dei cittadini di Taranto e a farne le spese sono anche i lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria che avrebbero potuto essere impiegati proprio nelle tanto attese attività di bonifica”.

    Per Fratelli d’Italia, infine, con il consigliere regionale Puglia Renato Perrini, tra Giochi del Mediterraneo ed bonifiche, a Taranto “nel giro di pochi giorni circa 800 milioni sono stati tolti o dirottati ad altro”. “La maggioranza del Senato - afferma Perrini - boccia l’emendamento che stanziava 200 milioni di euro per i Giochi del Mediterraneo di Taranto e Pd e Movimento 5 Stelle piangono lacrime di coccodrillo”.