Lavoratori delle mense, del settore delle pulizie, lavoratori degli appalti nei bagni pubblici, nei centri commerciali, nelle banche, chi si occupa del decoro urbano, della pulizia delle strade, chi si occupa della vigilanza privata. Il settore degli appalti, pubblici e privati, sta subendo un duro attacco a causa della spending review, nel cui nome si tagliano le ore, si abbassano gli stipendi, si mettono da parte i diritti. Da anni,la Filcams Cgil, si batte affinchè a questi lavoratori e alle loro famiglie, sia garantito un presente dignitoso e un futuro certo, mentre da più parti si tenta di far ricadere la corsa al risparmio proprio sulla loro pelle e si arriva, anche, a lavorare solo un’ora e mezza al giorno, nella logica del massimo ribasso. Non può essere considerato come uno “spreco” da tagliare il lavoro di migliaia di lavoratrici e di lavoratori che consentono lo svolgimento di servizi essenziali per la collettività.
Venerdì 21 novembre 2014 dalle 9.30, all’Appia Palace di Massafra, si discuterà proprio della necessità di un intervento strutturale, che possa da un lato garantire il lavoro e i diritti di questi lavoratori, dall’altro porre le basi perché la logica del massimo ribasso nel settore degli appalti non significhi sacrificare la vita dei lavoratori e delle loro famiglie. L’appuntamento, organizzato da questa categoria e dalla Cgil di Taranto, sarà l’occasione per mettere intorno ad un tavolo le parti datoriali, Confcommercio e l’ANCE, ma anche il pubblico, con la Provincia di Taranto, per discutere del presente e del futuro delle imprese e dei lavoratori degli appalti.
“La lotta al lavoro povero è forse la sfida più importante e rilevante che abbiamo di fronte a noi”, afferma Giuseppe Massafra segretario generale CGIL Taranto, “il tema degli appalti risulta uno degli aspetti più urgenti da affrontare in questo senso.”
“Alla fine pagano sempre gli ultimi”, sostiene Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della Filcams di Taranto, “i tagli ai diritti dei lavoratori giustificati dal risparmio, mentre non si interviene su quelli che sono veri e propri sprechi della pubblica amministrazione o su certi altri capitoli di spesa destinati ad alcuni compensi da capogiro. Questi stessi temi riguardano le motivazioni dello sciopero generale del 5 dicembre poi rinviato al giorno 12 dicembre per effetto dell’aggiunta della UIL. A sacrificarsi per il bene di tutti non possono essere sempre i lavoratori, che da un lato sono chiamati a garantire il decoro degli spazi pubblici e delle aziende private, e dall’altro devono subire tagli di ore lavorative e agli stipendi”.
Venerdì a Massafra, parteciperanno: Giovanni D’Arcangelo, Giuseppe Massafra, , Leonardo Giangrande, presidente di Confcommercio Taranto, Antonio Marinaro, presidente di Ance – Confindustria Taranto, il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano e la segretaria nazionale della Filcams Cgil, Elisa Camellini.
Un Natale fatto di visite guidate, mostre, chiese aperte o riaperte, rappresentazioni teatrali e concerti, con la doppia ambizione di dare all'Isola la possibilità di accogliere con il suo fascino il turista stagionale o il fuorisede in ferie e di creare occasioni di aggregazione e riscoperta per i tarantini che si apprestano ad accogliere in città le festività natalizie. Ciò già a partire dal prossimo 22 novembre, con la festa di Santa Cecilia ad inaugurare - come da tradizione - il lungo Natale in riva allo Jonio. L'invito e l'auspicio, con la complicità della giornata prefestiva, è che già dal primo mattino i tarantini possano attraversare il ponte per godere in Città Vecchia del passaggio dei complessi bandistici, godendo delle tradizionali pastorali e delle prime pettole della giornata nelle locali attività commerciali. Alle 17.30 sarà la volta del tradizionale giro in via Duomo della banda "Santa Cecilia" diretta dal maestro Giuseppe Gregucci che, a partire dalle 18, parteciperà alla Santa Messa nella Cattedrale. Al termine della celebrazione, la statua di Santa Cecilia portata a spalla dalle confraternite della Città Vecchia percorrerà via Duomo, pendio San Domenico, via De Tullio, piazza Fontana e via Garibaldi fino alla chiesa di San Giuseppe, dove sarà accolta da uno spettacolo pirotecnico. A seguire, la tradizionale pettolata alla "Vianuova" accompagnata dalle melodie natalizie.
I prossimi 28 e 29 novembre si svolgeranno a Bari gli “Stati Generali delle Vie Francigene nel Sud”, organizzati dall'Associazione Europea delle Vie Francigene, rete portante del Consiglio d'Europa, in collaborazione con il Comune di Bari, l'Agenzia regionale del Turismo Pugliapromozione e il Consorzio Vie Sacre.
Taranto si presenta all’appuntamento per la candidatura al Consiglio d’Europa dell’itinerario che porta sino in Puglia, con l’esperienza che rivaluta i cammini di pellegrini, mercanti e crociati che proprio lungo la dorsale jonica intersecano il progetto integrato della GREEN ROAD del Gal Colline Joniche.
La via Francigena che segna le rotte verso Gerusalemme è infatti ferma nel suo itinerario riconosciuto a Roma, ma il patrimonio di fede, storia, arte e cultura coinvolge certamente anche altri territori, compresa la Puglia, quale naturale affaccio sul Mediterraneo e luogo d’imbarco verso la Terra Santa.
"Nell’itinerario che sarà proposto all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali (EICR) – dice Franco Donatelli, vicepresidente del Gal Colline Joniche, che sabato mattina interverrà alla sessione di incontri con i vertici europei dell’Associazione Vie Francigene – contiamo di proporre anche Taranto, quale territorio che proprio nei suoi antichi percorsi rurali e nelle sue principali direttrici di scambio e pellegrinaggio, possa essere riconosciuto in questo prodotto turistico oltre che culturale".
Un lavoro di ricerca e approfondimento ha infatti reso possibile la scoperta di luoghi di pellegrinaggio e sosta anche nella provincia di Taranto e che servivano a fedeli e mercanti di ricevere ristoro fisico e spirituale prima della grande traversata in mare, dalle colonne di Ercole e Silla di Brindisi fino a Gerusalemme.
"Il lavoro che come promotori territoriali stiamo svolgendo sul territorio tarantino – sottolinea il vice presidente del GAL Colline Joniche – mira dunque a non escludere dalla mappa di questi itinerari i grandi centri di scambio costituiti dal nostro patrimonio spesso rurale, ma anche a fornire nell’ottica della Green Road un occasione di nuova economia puntando invece proprio sulle antiche vie di traffico e fede".
Una volta determinati gli itinerari l’Associazione Europea delle Vie Francigene presenterà all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali l’istanza di ampliamento e riconoscimento a Sud di Roma della via che conduce fino ai cammini di Puglia.
Proprio in questi giorni è in corso il pagamento della seconda rata della Tari 2014, che come è noto a Massafra prevede tariffe differenziate per le utenze non domestiche. Ovviamente, tale differenziazione varia in base alla potenziale produzione di rifiuti, connessa alla tipologia di attività esercitata. Criterio che, come avviene in buona parte dei comuni- determina oneri maggiori a carico soprattutto di alcune categorie merceologiche legate al settore alimentare e della somministrazione.
Dal raffronto con alcuni comuni della provincia di Taranto si evidenzia tuttavia che le tariffe applicate a Massafra restano particolarmente alte, probabilmente perché non sono stati adottati sistemi incentivanti legati alla premialità, cioè che incoraggino comportamenti virtuosi legati alla raccolta differenziata che, seppur in parte avviata ( al 65% rendo noto il Comune), non ha ancora adottato un Regolamento attinenti le agevolazioni per l’utenza.
Il tema è stato affrontato in un recente incontro tra il sindaco, Martino Tamburano, e la delegazione Confcommercio, guidata dal presidente, Angelo Melone, che, a nome delle imprese del commercio e del turismo, ha invitato l’Amministrazione a ricercare percorsi che consentano un maggiore contenimento dei costi della Tari. "Pur riconoscendo l’impegno della Amministrazione in tale direzione, è necessario – ha ribadito Melone - mettere in moto tutti i meccanismi utili per contenere i costi del servizio ( del 30% almeno ) a carico della utenza non domestica, in considerazione dei già pesanti carichi fiscali che gravano sul settore".
Il sindaco Tamburano nel prendere atto delle richieste di Confcommercio, si è impegnato ad avviare un percorso di analisi finalizzato a determinare ulteriori margini di riduzione dei costi.
Intanto Confcommercio ricorda, a quanti non lo avessero già fatto, che le attività che producono rifiuti speciali assimilabili, usufruiscono di una percentuale di riduzione pari al 25% , ma per ottenere lo sconto è necessario avviare la pratica da presentare agli Uffici della Amministrazione comunale. Per maggiori informazioni contattare il responsabile Confcommercio di Area (Paolo Rusciano - cell. 345 6281149)
"Ho chiesto oggi in una lettera inviata al sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, l'elenco di tutti i beni immobili di proprietà comunale,a chi sono stati assegnati e con quali modalità. Nella richiesta fatta al sindaco ho chiesto di conoscere quali e quanti sono gli immobili del comune di Taranto assegnati, a chi sono stati assegnati e quanto pagano di locazione".
L'iniziativa è del consigliere comunale e coportavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, il quale, in particolare, ha chiesto al sindaco di conoscere "quante sono le morosità e chi sono gli occupanti senza titolo o morosi in particolare di attività commerciali e sportive o comunque destinate a finalità di lucro". Nella lettera il consigliere comunale ha chiesto, anche, l'elenco di tutte le imprese che hanno vinto appalti pubblici nel comune di Taranto dal 2007 ad oggi dalla manutenzione strade, edifici pubblici, giardini e realizzazione di opere pubbliche.
"La richiesta - conclude Bonelli - trova motivazione nella necessità di comprendere qual è il livello di gestione dei beni comunali da parte dell'amministrazione e quali sono le procedure per l'assegnazioni di beni comunali, ovvero se si seguono procedure di evidenza pubblica o per via di assegnazione diretta".
"In occasione di questa nuova udienza, - spiegano Alessandro Marescotti e Fulvia Gravame - intendiamo dichiarare la nostra preoccupazione per la decisione del governo di accelerare l'approvazione del disegno di legge 1345 sui reati ambientali. E' un tentativo di riscrivere il reato di disastro ambientale proprio alla vigilia del processo Ilva a Taranto". Per questo motivo PeaceLink si dichiara contraria a riscrivere "in senso limitativo" il reato di disastro ambientale proprio adesso.
Secondo Marescotti e Gravame, infatti, il rischio è quello "di trasformare il processo in un'amnistia. Ci rivolgiamo pertanto ai senatori perché avviino una seria consultazione dei cittadini nelle realtà in cui sono in corso o stanno per avviarsi i processi per disastro ambientale. Già 5675 cittadini hanno firmato la petizione di PeaceLink per fermare il disegno di legge. Il disegno di legge - spiegano i due esponenti di PeaceLink - vuole sancire il danno ambientale come alterazione irreversibile dell’ecosistema: cosa molto difficile, se non impossibile, da dimostrare. Infatti ogni serio intervento di bonifica può ridurre o attenuare l'alterazione dell'ecosistema. Questa formulazione limitativa è pertanto uno sgambetto per i magistrati che, come a Taranto, hanno dimostrato con perizie molto solide che la popolazione era stata esposta ad una situazione di pericolo concreto, come confermato dall'indagine epidemologica".
“L’annullamento delle condanne previste per l'inquinamento nel processo “Eternit” ripropone una questione fondamentale: la revisione delle norme che regolano la prescrizione relativa al reato di danno ambientale. Il mio pensiero va subito all’Ilva di Taranto”. Lo dichiara il senatore Dario Stefàno a proposito della sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato la prescrizione nel processo Eternit.
“Occorre stabilire – prosegue il senatore Stefàno - come tanti esperti suggeriscono, che i termini di prescrizione del reato decorrano dall'avvio della bonifica dei siti inquinati e non dall'interruzione della condotta illegale. Per una ragione semplice: il danno alla salute delle persone si ferma solo risanando quello che si è avvelenato”.
Poi la preoccupazione per la situazione di Taranto: “Il pensiero corre subito all'ILVA – prosegue - bisogna in ogni modo evitare che restino impunite le ferite mortali inferte alla città e ai suoi abitanti. Non può considerarsi prescritto un reato che continua ogni giorno”.
“Compierò ogni sforzo nel mio ruolo di senatore – conclude - per sostenere tutte le iniziative utili in Parlamento per modificare la legge attuale”.