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Giornale di Taranto -
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L’arcidiocesi di Taranto organizza, nell’ambito del programma di eventi commemorativi del 25° anniversario della visita pastorale di San Giovanni Paolo II a Taranto, il concerto di musica sacra “Ricordando San Giovanni Paolo II” che si terrà nella Cattedrale di San Cataldo alle ore 20.30 di venerdì prossimo, 10 ottobre, con ingresso libero e gratuito.

Il concerto, che si terrà alla presenza di S.E. Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto, è organizzato in collaborazione con l’Orchestra ICO della Magna Grecia e con il patrocinio dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia.

«Occorre – ha dichiarato monsignor Santoro – rendere attuale la memoria del passaggio di questo grande santo. Giovanni Paolo II è stato profeta in questa terra di Taranto. C’è da rimanere stupiti di come il Papa di allora abbia fotografato con lucidità e lungimiranza le potenzialità e le criticità, quando non proprio le minacce dei nostri giorni. La salute, l’ambiente, il lavoro, il valore dell’artigianato, le piccole imprese, la pietà popolare, i giovani sono i temi di quella raccolta di discorsi pronunciati in terra ionica che all’indomani della visita del papa polacco furono raccolti sotto il nome di “Enciclica Tarantina”.

Desidero – continua don Filippo – che, con sobrietà ed efficacia riviviamo i momenti di quel viaggio pontificio a Taranto, per verificarne i frutti e renderne presente l’evento come fonte di ispirazione e di speranza. Il concerto dell’Orchestra Magna Grecia che offriamo gratuitamente alla cittadinanza è un’occasione culturale di alto profilo, una possibilità che arricchisce oltremodo la riflessione e la felice memoria di San Giovanni Paolo».

 

Nel concerto nel Duomo Cattedrale si esibiranno l’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto, il solista al violoncello Marcello Forte, il tenore Manuel Amati, il soprano Lelia Lepore e il Coro del Liceo Musicale “Archita”.

La direzione sarà affidata a Luis Bacalov, da oltre nove anni “direttore principale” dell’Orchestra Magna Grecia: pianista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore, l’argentino Luis Bacalov è famoso in tutto il mondo soprattutto per le sue meravigliose colonne sonore cinematografiche.

Maestro Concertatore del Coro del Liceo Musicale “Archita” è Ornella Carrieri, direttore Maria Antonietta Carola e “vocal coach” Tiziana Spagnoletta.

 

In questo concerto sarà eseguita in “prima mondiale assoluta” la “Ave Verum” composta per l’occasione dal M° Luis Bacalov, un tradizionale inno cattolico sulla presenza del corpo di Gesù Cristo nel sacramento dell'eucarestia; l’opera è stata appositamente commissionata al compositore argentino dall’Orchestra Magna Grecia.

Sempre di Luis Bacalov verrà eseguito “Kol Nidrei”, brano composto esattamente cinquanta anni addietro da Bacalov per la colonna sonora del film di Pierpaolo Pasolini “Vangelo Secondo Matteo”, pellicola di cui alcune sequenza furono girate anche a Massafra, Ginosa e Manduria.

 

Un altro momento particolarmente significativo sarà l’esecuzione del “Canto di pace” per tenore, coro e orchestra, brano composto dal milanese Marco Tutino musicando un testo tratto dalla “Preghiera per la Pace” pronunciata da Giovanni Paolo II all'incontro di Assisi

 

del 24 gennaio del 2002; l’opera fu cantata per la prima volta da Placido Domingo il 28 aprile del 2003, e poi tre anni più tardi da Andrea Boccelli.

 

Saranno poi eseguite altre due composizioni sacre: il “Pane Angelicus” il cui testo è tratto dall’inno latino “Sacris solemniis” di San Tommaso d'Aquino, qui eseguito nella celeberrima versione composta nel 1872 da César Franck, e poi “Laudi alla Vergine Maria” di Giuseppe Verdi, scritta dal musicista negli ultimi anni della sua vita musicando alcuni versi del Canto XXXIII del Paradiso di Dante Alighieri, quelli in cui San Bernardo di Chiaravalle nell’Empireo prega la Vergine Maria, a nome di Dante, che gli sia concessa la visione dei misteri ultimi di Dio.

 

Completano il programma di questo concerto alcuni brani “profani”: due brevi pezzi sinfonici moderni, “Hoedown” dell’americano Aaron Copland e “Huapango” del messicano José Pablo Moncayo, e poi la zarzuela “La boda de Luis Alonso” dello spagnolo Gerónimo Giménez e la “Bachianas Brasileiras n.5” del brasiliano Heitor Villa-Lobos nella trascrizione di Maurizio Lomartire.

 

“Le istituzioni devono poter funzionare per garantire i servizi ai cittadini. Se Emiliano non voleva sostenere Forza Italia a Taranto, doveva dirlo prima delle elezioni. Persino Vendola cercava di distoglierlo per un attimo dalla foga delle primarie, ma senza successo perché forse dormiva”.
Lo dichiara il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo.
“Ad elezioni avvenute  – prosegue - ci saremmo aspettati che il Pd, che non incarna il grillismo nelle piazze, avesse senso di responsabilità per il governo di un’istituzione che non può essere svenduta per il carrierismo politico dei protagonisti.
La Provincia deve occuparsi della manutenzione delle strade, delle scuole, della tutela dell’ambiente.
Come fa se non c’è una maggioranza stabile? Emiliano dovrebbe mettere da parte, almeno per una volta, le primarie e consentire l’attività dell’amministrazione provinciale. Altrimenti, cosa vorrebbe? Nuove elezioni con i soldi dei cittadini perché lui, mentre si facevano gli accordi prima, era impegnato nella sua campagna elettorale?
Siamo seri – conclude - i cittadini e le istituzioni meritano rispetto e non questa ipocrisia di sinistra che mostra il vero volto di una politica inaffidabile”

Le dimissioni da segretario cittadino del Pd di Tommy Lucarella al momento restano congelate. Così come tutto è fermo al palo per quanto riguarda la querelle delle deleghe assessorili che il neopresidente della Provincia, Martino Tamburrano, ha assegnato a Piero Bitetti. Il presidente del Consiglio comunale, infatti, ha rimesso le deleghe assegnategli (Bilancio, Società partecipate, edilizia scolastica) nelle mani della segreteria provinciale del partito ma non in quelle di Martino Tamburrano restando così, a tutti gli effetti, assessore provinciale in carica. Sottili sofismi ai quali il Partito democratico tarantino sembra essersi affezionato. E l'intera vicenda che ha portato all'elezione alla presidenze della Provincia di Martino Tamburrano, con la fondamentale partecipazione di pezzi del Pd e a scapito del candidato del centrosinistra, Lopane, altro non è che una galleria di "perle" democratiche da far invidia alla prima repubblica.

Sta di fatto che, venerdì sera, la segreteria provinciale del Pd non si è occupata nè della questione Bitetti nè di quella delle dimissioni di Lucarella. Tutto congelato con Tommy Lucarella che, comunque, ha incassato il parere favorevole a proseguire nel suo mandato dalla segreteria cittadina. Unico argomento discusso, e contenuto poi nel documento conclusivo, è l'impegno inalterato del Pd ionico sulle questione ambientali. Una strada che i dem ionici intendono battere fino in fondo portando a casa i risultati che intendono conseguire: una città industriale dove lavoro e salute sono equamente tutelati.

E Lopane? Per il giovane sindaco candidato alla presidenza della Provincia spazzato via dalle correnti del Pd soltanto l'elogio per l'impegno profuso. Tutto in stand-by in attesa anche delle determinazioni del segretario regionale Michele Emiliano

Friggitorie, paninoteche, rosticcerie, minibar: a Taranto le possibilità di scelta per una consumazione al volo sono  vaste.  Qualcuno ha pensato bene di definirla  la città del mordi e fuggi, basta infatti  una sosta veloce – se con l’auto, perché no in seconda fila?- ad un dei tanti punti di somministrazione di alimenti e bevande che stazionano  in forma stabile nei punti più belli e strategici della città (Lungomare, via d’Aquino, piazza Garibaldi), per consumare  al volo un panino con la salsiccia, un cartoccio di calamari fritti, una birra.

"La vendita  e consumazione del cibo da strada a Taranto è ormai una  alternativa al tradizionale pubblico esercizio (il bar, pub,  paninoteche, pizzerie etc), esercitata però nei modi non previsti dalle normative in materia",  come evidenziano in un nota congiunta, all’indirizzo della Amministrazione,  il   presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo Giangrande, ed i  responsabili di categoria Fipe Ristoratori, Laterza,  e Bar, De Marco. 

E a sostegno della loro denuncia, Giangrande, Laterza e De Marco citano la legge sul commercio ambulante ( Legge 18 del 2001 e successivo Regolamento comunale Titolo IV art. 33 comma 2) che prevede che il commerciante non possa fare soste nel medesimo punto, superiori ad un’ ora e che non vi possa tornare nell’arco della stessa giornata, e il  Regolamento  comunale che vieta espressamente di svolgere attività commerciale ambulante in via d’Aquino, al Lungomare e nelle zone limitrofe del Borgo; e ancora  l’art. 199 comma 9 dello stesso Regolamento che prevede precise norme in fatto di igiene e sanità, "che - sottolineano - vengono regolarmente violate. La irregolarità del modus operandi di queste attività - fanno presente da Confcommercio - è tale che basterebbe davvero poco per contestare  la  presenza di tavoli e sedie nei pressi del punto vendita (non si tratta infatti di somministrazione assistita); l’assenza di servizi igienici; il mancato pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico (Tosap);  la non osservanza del  divieto di somministrazione di alcolici ai minori;  l’obbligo di conservazione, ripristino e pulizia dei luoghi pubblici;6) i limiti di emissioni acustiche, e tanto altro ancora. Per non parlare - proseguono Giangrande, Laterza e De Marco -  del decoro e del rispetto degli spazi urbani, declassati dalla presenza di attività inadatte ai luoghi. Una occupazione insomma  non autorizzata di   aree urbane  di pregio che dovrebbero essere ben diversamente valorizzate. Tutto questo - concludono nella lettera indirizzata all'amministrazione comunbale - accade mentre nei confronti delle  tante aziende regolari che operano nel settore si aumentano le  tasse e i contributi locali e non da ultimo  la Tosap, la nuova Tari, ed il regolamento dei dehors. Un dubbio infine: non è ben chiaro se queste siano attività autorizzate come sosterrebbe qualcuno, o si tratti di attività del tutto irregolari".   

"Il porto di Taranto non deve morire". Lo slogan è bello e stampato sulle T-shirt indossate dai lavorati dedll'azienda Tarabto container terminale, da due anni in cassa integrazione in attesa che nello scalo ionico abbiano, finalmente, inizio i lavori di adeguamento della struttura e il dragaggio dei fondali unica soluzione per permettere alle navi portacontainer di ultima generazione di raggiungere il porto ionico.

Ma a protestare non sono solo i lavoratori. Con loro, con tanto di maglietta indossata, ci sono anche i massimi rappresentanti della Tct, Francesco Velluto e Giancarlo Russo. Tutti uniti da un'unica volontà: quella di evitare che anche il porto di Taranto entri in quella spirale eutanasica che ha avvinghiato numerose realtà imprenditoriali ioniche.

"La criminalità sta mettendo le mani sulle imprese agricole". Le parole di Paolo Rubino, ex parlamentare Ds e leader del Tavolo, verde rimbombano nella saletta "Monfredi" della Cittadella delle imprese. Parole pesanti come macigni pronunciate mentre i circa cinquanta rappresentanti di imprese agricole ioniche, presenti all'incontro convocato dal Tavolo verde, le accompagnavano con un movimento della testa a voler rimarcare quanto sacrosante fosse quella verità.

Tutta colpa della crisi che sta mettendo in ginocchio il mondo agricolo tarantino fiaccato, anche, dagli ultimi episodi alluvionali che hanno contribuito a gettare nello sconforto centinaia di imprenditori. E quando crisi e disatri ambientali si mettono insieme aprono il campo a chi, speculando cinicamente sulle difficoltà degli agricoltori, è pronto a mettere il coltello alla gola per accaparrarsi l'attività a prezzi stracciati. 

Allora ecco l'allarme lanciato nel corso del'incontro al quale i frappresentanti del Tavolo verde hanno invitato parlamentari, consiglieri e e assessori regionali tra i quali c'erano il sen. Dario Stefàno, l'on. pentastellato Giuseppe L'Abbate, l'assessore regionale alle Politiche agricole, Fabrizio Nardoni, il consigliere regionale Alfredo Cervellera.

E ai parlamentari, proprio pewr arginare il fenomeno criminalità e rilanciare l'intero comparto, Paolo Rubino ha chiesto di prendere atto delle proporste di legge del Tavolo verde e di farsene promotori nelle commissioni parlamentari specifiche. Intanto, il prossimo 4 ottobre, a Palagiano il Tavolo verde presenterà le iniziaitve che è pronto a mettere sul campo proprio per cercare di far uscire dalla crisi l'agricoltura ionica.

"Quello che si sta compiendo nei confronti del porto di Taranto è un vero e proprio omicidio e la drammatica situazione dei 530 lavoratori della Tct che da due anni sono in cassa integrazione  ne è la prova provata".
Non usa mezzi termini Angelo Bonelli. Per il coportavoce nazionale dei Verdi e consigliere comunbale, per la anni la politica sul porto è stata "quella di impedirne uno sviluppo che non fosse quello legato all'Ilva e all'Eni. La maggioranza delle movimentazioni navi è rappresentato dalle navi a servizio dell'acciaieria e Eni. Inoltre in modo irresponsabili la regione Puglia ha chiesto e ottenuto il definanziamento di un investimento di 35 milioni di euro per il distripark che era previsto dalla delibera Cipe del 2011. Voglio quindi esprimere la solidarietà ai lavoratori di TCT. I lavori di dragaggio al porto sono stati bloccati di nuovo per l'ennesimo ricorso al Tar di una delle ditte partecipanti alla gara di appalto e l'Evergreen ha spostato l'ultima linea di trasporto rimanente nel porto del Pireo in Grecia. Milioni di euro - prosegue Bonelli - sono stati stanziati per effettuare i dragaggi e altri lavori per ampliare il porto mercantile e aumentarne la profondità; grazie al completamento dei lavori previsti ormai da anni le navi mercantili di grosso pescaggio e specialmente le porta container potrebbero venire a Taranto.   I lavori di ampliamento del porto, insieme alle bonifiche, al distripark, alla rigenerazione urbana e al risanamento ambientale sono opere strategiche per dare nuove opportunità occupazionali a Taranto. Con il decreto n.129 del  7 agosto del 2012  per la riqualificazione ambientale di Taranto - conclude il Verde Bonelli - venivano previsti oltre 187 milioni di euro per il potenziamento e ampliamento del porto di Taranto, era uno stanziamento deciso dal governo dopo il sequestro degli impianti llva da parte dell'autorità giudiziaria.  Come sono state utilizzate quelle risorse?".

Confindustria Taranto e la Scuola Edile hanno incontrato in ILVA lo scorso 25 settembre le imprese dell’indotto per presentare l’avvio dei primi percorsi formativi che garantiranno la formazione aggiuntiva in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro richiesta alle aziende appaltatrici e subappaltatrici dal Protocollo Operativo sottoscritto in Prefettura a Taranto nel novembre 2013.

In collaborazione con l'Ilva, che ha da subito sensibilizzato i propri fornitori e ha collaborato nell’individuazione delle imprese destinatarie dei nuovi adempimenti, Confindustria e Scuola Edile hanno presentato un piano formativo a valere sull’Avviso 1/2014 di Fondimpresa che sarà operativo sin dal prossimo ottobre.

Un percorso suddiviso in quattro moduli, per un totale di 16 ore, già condiviso con  l’organismo operativo di orientamento delle attività e di assistenza per la realizzazione delle azioni previste nel protocollo, il GIVI (Gruppo Integrato di Valutazione ed Intervento), per rendere efficace l’impegno di abbattere gli incidenti e gli infortuni sul lavoro in tutta l’area industriale ionica.

Saranno simulate - con lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche - le principali situazioni che, sulla base delle rilevazioni elaborate dagli Organi di controllo, appaiono maggiormente pericolose per la salute e la sicurezza del lavoratore.

Non si procederà quindi con un semplice aggiornamento delle nozioni in materia di sicurezza - già oggetto della formazione obbligatoria - ma saranno esaminate situazioni reali per provare ad incidere maggiormente sulle capacità di prevenire e di scongiurare i pericoli connessi allo svolgimento delle attività produttive in un’area industriale assai complessa come appunto quella dello stabilimento siderurgico.

In questa prima fase sono oltre venti le imprese che hanno formalmente aderito all’iniziativa proposta da Confindustria e Scuola Edile e che potranno pertanto partire da subito con i percorsi formativi.

Confindustria e Scuola Edile mettono tuttavia a disposizione delle altre imprese chiamate ad adeguarsi agli adempimenti conseguenti il Protocollo Operativo ulteriori strumenti per formare i propri dipendenti anche attraverso soluzioni gratuite per l’impresa avvalendosi delle risorse rese disponibili da Fondimpresa.

Per eventuali contatti ed informazioni rivolgersi a Confindustria Taranto tel. 0997345111 o a Scuola Edile Taranto tel. 099 7302530.

Ci si preoccupa di come sarà composto il prossimo Consiglio Provinciale di Taranto, di chi sarà il Presidente, di quali saranno i nuovi assetti nella geografia della politica ionica "ma nessuno si preoccupa di trovare una soluzione ai reali problemi che sono presenti nel nostro territorio". Attacca a testa bassa IdeaLista, il movimento politico di cui Andrea Convertini è il referente provinciale.

Le numerose vertenze lavorative aperte, le questioni ambientali, le difficoltà del porto nel trovare la sua giusta dimensione, gli esuberi della Terminal Container, le difficoltà di Teleperformance e quella della Taranto Isolaverde, fa presente IdeaLista, sono solo "alcune delle questioni sulle quali non è chiaro il ruolo di una politica, evidentemente autoreferenziale e troppo impegnata a risolvere le sue questioni interne". Per cui, si chiede IdeaLista, sarà capace il nuovo Consiglio provinciale "di trovare una soluzione a queste questioni? Le competenze restano tutte, con questa nuova riforma l’unica cosa che cambia è lo strumento antidemocratico di elezione".

Ecco perché IdeaLista, alla vigilia dell’appuntamento elettorale, ribadisce ancora una volta l’inutilità dell’ente Provincia e la propria contrarietà nei confronti di una riforma che era stata inizialmente pensata per l’abolizione ma che, poi,"non si è avuto il coraggio di attuare". E, seppure forza di centrodestra, Idealista "non è assolutamente disposta ad alcuna forma di larga intesa né in forma dichiarata e neppure in forma più o meno sottaciuta. La posizione di IdeaLista, a favore delle autonomia territoriali, punta allo snellimento della burocrazia, alla facilitazione, a forme di valorizzazione delle imprese, dei lavoratori, degli artigiani e delle partite Iva" mentre, invece, l'ente Provincia di Taranto in questi anni "è stato la dimostrazione del niente assoluto. Cosa si è fatto per le nostre scuole? Cosa per le nostre strade? Quali politiche in materia ambientale? Il nuovo Presidente avrà il modo per rispondere a questi e a tanti altri quesiti? Oppure il suo ruolo sarà finalizzato esclusivamente  alla salvaguardia della struttura provinciale fatta da dirigenti ed uffici inutili?".

Per questi motivi IdeaLista si tira fuori da questa scelta nazionale "e dal basso livello di discussione della politica locale" e invita la parte sana della politica provinciale "a non seguire le scelte delle fazioni, dei partiti o dei gruppetti, ma di esprimere in coscienza il proprio dovere di voto, seppure nella consapevolezza dell’inutilità di questo Ente". 

 

La necessità di un approfondimento reale sulle tematiche del rapporto tra enti locali e patto di stabilità, alla luce delle gravi condizioni nelle quali versa l'economia italiana e locale in particolare, è il motivo principale dell'azione di Ance Taranto che sollecita i sindaci di tutti i Comuni a fare richiesta al MEF di allentamento del patto di stabilità per consentire il pagamento alle imprese dei lavori regolarmente eseguiti. 

Rispetto a questo problema, il Governo ha adottato misure per consentire il pagamento dei debiti pregressi di Regioni, Province e Comuni, attraverso l’allentamento del Patto di stabilità interno e l’erogazione di anticipazioni di liquidità per gli enti con difficoltà di cassa. "In particolare, - spiega Antonio Marinaro, presidente di Ance Taranto - l’articolo 4, commi 5 e 6 del decreto-legge 12 settembre 2014, n.133 (cosiddetto “Sblocca Italia”) ha stanziato ulteriori 200 milioni di euro nel 2014 per l’allentamento del Patto di stabilità interno degli enti territoriali. La possibilità di beneficiare di questa misura è però condizionata alla formulazione di specifiche richieste da presentare da parte degli enti interessati".

Ragion per cui, viste le improcrastinabili scadenze e la rilevanza delle questioni  per le imprese impegnate nel settore dei lavori pubblici, "come Ance Taranto - aggiunge Marinaro - ci permettiamo di ricordare la necessità di presentare, entro martedì 30 settembre p.v., richiesta di allentamento del Patto di stabilità interno ai sensi dell’articolo 4, commi 5 e 6 del Decreto-legge n. 133/2014. Ricordiamo, ad ogni buon fine, che la richiesta dovrà essere effettuata attraverso il sito internet http://certificazionecrediti.mef.gov.it (menù “Ricognizione debiti >> Richiesta Spazi Finanziari 2014”)".

La richiesta di allentamento del Patto di stabilità interno, spiega Marinaro nella lettera indirizzata a tutti i sindaci dei Comuni ionici, deve inoltre essere relativa al pagamento di debiti pregressi di parte capitale: "certi, liquidi ed esigibili maturati entro il 31 dicembre 2013, ovvero per i quali è stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento (ad esempio Stato Avanzamento Lavori) entro il 31 dicembre 2013,  ovvero riconosciuti in bilancio, o che presentavano i requisiti per il riconoscimento, alla data del 31 dicembre 2013. Inoltre, sottolineiamo che i pagamenti che possono beneficiare dell’allentamento sono quelli da sostenere tra il 13 settembre 2014 (data di entrata in vigore del decreto-legge 133/2014) ed il 31 dicembre 2014".

Per quanto riguarda i debiti di parte capitale maturati nel corso dell’anno 2014, "questi  - conclude Marinaro - potranno beneficiare dell’allentamento del Patto di stabilità interno da 250 milioni di euro, disposto dall’articolo 4, commi 1 a 3, del decreto-legge n°133/2014, a condizione che le opere interessate siano state segnalate dai Comuni alla Presidenza della Consiglio prima del 15 giugno 2014".

 

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