Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto -
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

Una “Breast unit”, come struttura multidisciplinare finalizzata alla diagnosi ed alla cura del tumore della mammella, composta dalle seguenti unità operative e funzioni assistenziali: Radiologia – sezione Senologia;  Chirurgia Senologica;  Oncologia medica; Chirurgia plastica e ricostruttiva; Anatomia patologica (Cito-istopatologi, Biologici e Tecnici dedicati) con l'utilizzo dell'Osna (One Step Nucleic Acid Amplification); Medicina fisica e riabilitazione; Psico-Oncologia; Medicina Nucleare.

E' quanto chiedono Annalisa Cangiulli e Maria Gery, Ressa responsabili rispettivamente dell'associazione "La casa delle donne" e "Andos" onlus, all'assessore regionale alla Sanità, Donato Pentassulgia, e alla direzione sanitaria della Asl di Taranto a favore, tutela e sostegno "delle donne della nostra città. Attraverso il modello organizzativo multidisciplinare “Breast unit” , - aggiungono - la paziente è il cuore del percorso assistenziale e viene sostenuta nei vari passaggi terapeutici sentendosi accompagnata nel suo percorso di guarigione".

La richiesta, che Annalisa Cangiulli e Maria Gery Ressa avanzano, è scaturita nel corso dell'incontro organizzato nei giorni scorsi dalle due associazioni , e al quale sono intervenute le rappresentanti delle associazioni "Cuori solidali" e "Lilt", sul tema  “Dalla parte delle Donne: prevenire  e curare” con un’attenzione mirata alla prevenzione e cura del tumore al seno.

Il cancro al seno costituisce la patologia tumorale più frequente nelle donne e ogni anno 216.000  nell'Unione Europea si ammalano della patologia in questione. Tale patologia  è  per questo la  prima causa di morte del sesso femminile fra i 35 e i 59 anni (i dati sono forniti dal Parlamento Europeo). Nel 2003 il Parlamento Europeo ha raccomandato che tutte le donne europee fossero curate in una rete di centri multidisciplinari certificati secondo i requisiti dell’European Society of Breast Cancer Specialists (Eusoma).

"Lo stesso Parlamento italiano, - sottolineano Cangiulli e Ressa, attraverso  una mozione del Senato del 15 ottobre 2003 e della Camera del 9 luglio 2003 e del 3 marzo 2004, ha sottolineato la necessità di garantire a tutte le donne, affette da carcinoma della mammella, il diritto ad essere curate in una rete di centri di senologia certificati e interdisciplinari, da  equipe multidisciplinare che soddisfi standard di qualità ed efficacia della cura. L'attivazione a partire dal 2008, dello screening regionale per il cancro mammario ha determinato, come ipotizzato e sperato, un aumento della detection della patologia tumorale mammaria e, di conseguenza, l'incremento della necessità di trattamenti chirurgici-medici specifici. Ci preme sottolineare - aggiungono - che tale programma è già esistente presso il Centro donna della Asl di Taranto e ha riscontrato, dal primo semestre di attività dello screening del tumore alla mammella,  che il tasso di incidenze del carcinoma mammario è del 13 per mille rispetto al tasso atteso del 7,  dato preoccupante che metterebbe in luce il nesso tra questo tipo di patologie e il fattore ambientale che incide soprattutto sul territorio tarantino".

Durante il dibattito, ai numerosi interventi di donne tarantine colpite dalla patologia si sono alternati quelli di medici specialisti che operano nella nostra realtà  ed il dato emerso con evidente chiarezza è stato quello di come si avverta l’assenza di una  “presa in carico” della donna colpita dalla diagnosi alla cura, compresa la fase ricostruttiva. Quanto esistente e realizzato in tal senso è frutto della spontanea disponibilità collaborativa  tra medici, finanche in una integrazione pubblico/privato accreditato.

"Così come è apparso oramai indifferibile - concludono Cangiulli e Ressa - attrezzare le nostre strutture sanitarie delle apparecchiature necessarie per la contestuale diagnosi dei linfonodi sentinella durante l’intervento chirurgico di asportazione delle forme tumorali al seno. Ciò significa non solo riduzione dell’ansia legata all’attesa di un esito ma anche abbattimento dei costi sanitari".

 

 

 

"La delibera approvata con compiacimento ma con dubbia efficacia, serve solo a mettere ulteriormente in forse i tempi di realizzazione delle opere portuali ed in alcuni casi la loro stessa già acquisita fattibilità. Mette inoltre ulteriormente in posizione di debolezza il territorio e i lavoratori portuali nella complicatissima vertenza da tempo in atto nel comparto"
E' una bocciatura senza appello quella che i segretari di Filt-Cgil, Oronzo Fiorino, Fit-Cisl, Francesco Tursi, e Uiltrasporti, Carmelo Sasso, fanno della delibera di giunta approvata mercoledì scorso dal Consiglio comunale che approva il piano regolatore del porto ma che blocca il progetto Tempa rossa. La variante, indicata dalle commissioni Assetto del territorio e Attività produttive, impedisce di fatto la costruzione di due grandi serbatoi nei quali stoccare il petrolio in arrivo dal giacimento della Basilicata e l'allungamento di 350 metri del pontile petroli della raffineria per l'attracco delle navi destinate a caricare il greggio.
Un provvedimento che proprio non piace ai sindacati categoria che, pure, erano stati ascoltati dai componenti le due commissioni consiliari ma, evidentemente, dicono Fiorino, Tursi e Sasso, "nella sostanza i nostri suggerimenti sono rimasti inascoltati e, oggi, si addiviene ad una decisione anomala, della quale noi stessi, 
al momento, non conosciamo esattamente i contenuti". 
Un comportamento, sostengono i segretari di Filt, Fit e Uiltrasporti che, di fatto, crea una voragine tra istituzioni e lavoratori con i secondi che hanno perso fiducia nelle prime.
"Ai lavoratori dell’edilizia, dei servizi tecnico nautici, dell’autotrasporto, delle agenzie marittime e spedizionieri, che da anni attendono la realizzazione delle opere portuali al fine di un possibile incremento delle loro attività lavorative (che ricordiamo sono sprovvisti in questa fase di durissima crisi di ogni sorta di “paracadute” in termini di ammortizzatori sociali), - sottolineano i tre segretari - chi assume le decisioni dovrà pur dare delle risposte.  Riprendiamo, da subito, i nostri percorsi, - concludono Fiorino, Tursi e Sasso - forti dei convincimenti maturati e con una maggiore consapevolezza su quelli che potranno essere gli “alleati”, veri e leali, con i quali potersi interfacciare per finalizzare i progetti di futuro. Ritorniamo ad invocare un confronto “vero” con tutti gli attori interessati nella programmazione dello sviluppo del nostro territorio". 
 

Prosegue l’impegno di Google, Unioncamere, Fondazione Symbola e Università Ca’ Foscari per avvicinare le imprese italiane al digitale e al crescente potenziale economico derivante dall’utilizzo del web per promuovere la propria attività all’estero. Il progetto Made in Italy: eccellenze in digitale, si arricchisce di nuovi strumenti che da oggi sono a disposizione dei digitalizzatori della Camera di commercio di Taranto per aiutare le PMI a fare export in maniera più semplice.

 

Su www.eccellenzeindigitale.it è presente una nuova sezione dedicata alle imprese di piccole e medie dimensioni che intendono creare o rafforzare la propria strategia di internazionalizzazione. Inserendo poche informazioni sarà possibile ricevere un piano con consigli utili per iniziare a muovere i primi passi. Google Trends, Global Market Finder, Consumer Barometer e Translate sono solo alcuni degli strumenti che le aziende potranno utilizzare per avviare la propria attività anche all’estero. I giovani digitalizzatori che operano presso la Camera di commercio di Taranto potranno così supportare le PMI presenti sul territorio aiutandole a utilizzare gli strumenti disponibili su www.eccellenzeindigitale.it per definire la propria strategia di internazionalizzazione e gli strumenti più adatti per cogliere nuove opportunità di business.

 

“Il futuro è digitale anche per le impresesottolinea Luigi Sportelli, presidente della Camera di commercio di Taranto -, il sistema camerale ha colto prontamente ed efficacemente le opportunità di questo nuovo modo di intendere il rapporto con il mercato e con l’internazionalizzazione. La partnership con Google diventa sempre più mirata a fornire strumenti avanzati ma accessibili anche alle piccolissime realtà imprenditoriali che costituiscono la base produttiva della nostra economia. A Taranto, nell’ambito del progetto, due giovani borsisti stanno lavorando con le eccellenze agroalimentari e artigianali del territorio per incentivarne e agevolarne la digitalizzazione. Siamo convinti che questo approccio costituisca un asset essenziale e non  più eludibile per le imprese. In questo senso le attività che stiamo portando avanti inseriscono a pieno titolo le Camere di commercio nell’avanguardia dell’attuazione dell’Agenda digitale italiana”.

 

Le imprese interessate potranno anche avvalersi dell’esperienza di imprenditori che hanno già iniziato ad utilizzare il web come leva distintiva per promuoversi in nuovi Paesi e capire cosi come avviare o rafforzare la propria strategia di internazionalizzazione.

 

All’interno della sezione viene integrato anche un prezioso strumento realizzato da Unioncamere e presente su WorldPass, il portale del sistema camerale che orienta le imprese che intendono affrontare la sfida dei mercati esteri. Si tratta del percorso Selfservice (http://selfservice.worldpass.camcom.it), supporto indispensabile alle imprese per districarsi in tutte le principali formalità necessarie per esportare. Selfservice è anche una guida per l'uso di una serie di strumenti messi a disposizione da diverse istituzioni per facilitare l'apprendimento e la soluzione delle problematiche connesse alle operazioni con l'estero.

 

“L’Italia ha un potenziale enorme. L’eccellenza italiana, fatta di milioni di piccole e medie imprese, ha tutte le carte in regola per eccellere sul web - dichiara Fabio Vaccarono, Managing Director di Google in Italia - Grazie al digitale, infatti, anche quelle che possiamo definire vere e proprie micro-multinazionali, PMI con grandi potenziale di export, hanno la possibilità di far conoscere i propri prodotti e la propria eccellenza anche all’estero in maniera semplice e scalabile”.

 

 

E’ più che positivo il bilancio della trasferta in Francia di due aziende locali, organizzata e supportata dalla Camera di commercio di Taranto. La Società Cooperativa Agricola Bosco di Avetrana e la Latentia Winery spa di Laterza hanno partecipato alla 50° edizione di Sial Parigi, la più importante rassegna internazionale dell’agroalimentare. Il vino e l’olio della provincia di Taranto sono stati apprezzati nel corso della fiera, degli incontri e delle serate a tema durante le quali le aziende hanno stabilito decine di contatti con buyer esteri e importatori internazionali.

La partecipazione al Sial di Parigi è l’atto conclusivo dell’edizione 2014 del Siaft V (South Italy Agri Food Tourism), un progetto che vede coinvolte 16 Camere di commercio del Centro-Sud (tra cui Taranto, ovviamente), per promuovere e sviluppare le filiere dell’agro-alimentare e l’offerta turistica con un’attenzione particolare per le piccole e medie imprese. Oltre alla partecipazione al  Sial di Parigi, sono state organizzate quattro missioni incoming di operatori esteri, b2b telematici, formazione alle imprese. L’attività è rivolta principalmente ai mercati di Russia, Giappone, Francia, Gran Bretagna, Corea, Danimarca e Svezia. Complessivamente sono state coinvolte 360 imprese italiane.

“Crediamo molto in queste attività di promozione che mettono in contatto le nostre realtà imprenditoriali con i grandi circuiti della commercializzazione e della distribuzione internazionale”, sottolinea Luigi Sportelli, presidente della Camera di commercio di Taranto. “La buona riuscita delle missioni – aggiunge Sportelli – la soddisfazione degli operatori e la professionalità del personale impegnato in queste attività, sono tasselli di una strategia più ampia che pazientemente e costantemente costruiamo al fine di creare nuove occasioni di crescita per le imprese e, più in generale per il territorio ionico”.

Grande l’entusiasmo degli espositori tarantini. La Società Cooperativa Agricola Bosco è stata protagonista di una serata con degustazione, in uno dei più noti ristoranti italiani di Parigi, il “Nero e Rosso”, sul Grand Boulevard, in zona Opera. “E’ stata un’esperienza positiva – dice Francesco Cazzolla, direttore commerciale della Bosco – perché oltre ad aver stretto molti contatti, la nostra partecipazione al Sial è servita a creare una rete diffusa tra operatori, aziende, buyer. Un aspetto molto importante per la nostra realtà”.

Marco Luccariello, responsabile marketing della Latentia sottolinea “il grande interesse verso i prodotti della provincia di Taranto e, più in genere, per il food e per il beverage italiano. Grazie ad una segnalazione dell’Ice (Istituto per il commercio estero, ndr), abbiamo avuto un incontro con un importatore inglese con 850 punti vendita. Complessivamente siamo soddisfatti”.

Per Nicola Spagnuolo, presidente dell’Azienda Speciale Subfor, “l’agroalimentare è un settore strategico su cui il nostro territorio deve puntare al fine di ampliare e diversificare le occasioni di sviluppo. Un patrimonio che con queste iniziative viene meglio tutelato anche dai numerosi tentativi di contraffazione di cui il made in Italy è vittima. Purtroppo, l’interesse delle aziende per l’internazionalizzazione non sempre trova adeguato sostegno nelle Istituzioni a causa delle politiche di contenimento della spesa pubblica, ma Siaft è un esempio positivo di ottimizzazione delle risorse in risposta alle esigenze imprenditoriali”. 

Domani mattina, sabato 8 novembre, nella fascia oraria compresa tra le ore 11.00 e le ore 12.00, nello stabilimento Ilvadi Taranto, sarà eseguita l'attività di demolizione, con l'utilizzo di esplosivi, di una torre piezometrica della rete acqua di stabilimento, dismessa, in cemento armato, sita nella zona Nord Ovest. In caso di condizioni meteo avverse l'operazione sarà rimandata a data da destinarsi.
A darne notizia è la direzione dello stabilmento che precisa anche che la Questura di Taranto "ha concesso il permesso all’esecuzione delle attività, che saranno svolte dalla società Nitrex Srl. 
Al fine di garantire le condizioni di massima sicurezza - spiegano all'Ilva - durante l'intervento saranno attivati tutti gli enti dello stabilimento preposti alla sicurezza e prevenzione per applicare le procedure prescritte, nonchè quelle indicate dalla Questura". 

La torre piezometrica  è un manufatto utilizzato frequentemente negli schemi acquedottistici, composta da un serbatoio sollevato da terra da tralicci in metallo o muratura. Viene in genere utilizzato come riserva, e per ottenere una pressione nelle condutture maggiore di quella dell'acquedotto; la pressione allo scarico è direttamente dipendente dall'altezza del serbatoioSono opere di notevole altezza perché vincolate al rispetto della linea piezometrica della condotta.

Le torri possono svolgere una o più  funzioni come la regolazione della piezometrica quando è necessario fissare una quota della linea piezometrica in un determinato punto del tracciato della condotta per evitare che un tratto di condotta possa essere oggetto di valori di pressioni non compatibili con le sue caratteristiche meccaniche (es. condotte cementizie); per derivare da un'adduttrice garantendo un carico idraulico di partenza costante.

Altra funzione è la sconnessione idraulica: quando si vuole evitare che il moto vario che si può generare nel tratto di condotta a valle possa propagarsi a quello di monte oppure quando si hanno abitati serviti da serbatoi di estremità. In questo caso l'adduttrice può lavorare a portata costante non risentendo più della variabilità della portata nelle 24 ore legata ai consumi del centro urbano); per proteggere un tratto di condotta dai fenomeni di colpo d'ariete come nel caso delle condotte forzate.

Infine c'è la funzione di sezionamento quando è necessario suddividere una lunga condotta di adduzione in diversi tronchi di idonea lunghezza in modo che, in caso di rottura di uno di questi, non sia necessario svuotare l'intera adduttrice ma solo il tronco da riparare".

L'accordo raggiunto in Sicilia per il futuro della raffineria di Gela rappresenta per il territorio e i lavoratori un punto d'arrivo importantissimo. Dopo un lungo periodo di vertenza, in cui anche i rappresentanti politici si sono assunte le loro responsabilità, l'Eni ha deciso di investire due miliardi per trasformare la raffineria in una green refinery, una centrale capace di produrre biodiesel a partire da materiali vegetali e non più fossili.

Ma se in Sicilia si investe grazie alla pressione dei lavoratori e della politica, "a Taranto - fa presente Giordano Fumarola, segretario generale della Filctem CGIL - il futuro sarà ben diverso. Il deposito costiero comporterà la perdita, nel tempo, del novanta percento dei lavoratori, dai circa quattrocento che sono ora, si arriverà a meno di cinquanta. Investimenti come quelli di Gela permetterebbero di avere impianti più ecocompatibili e più performanti, e questo non solo garantirebbe una qualità di vita migliore nel territorio ma permetterebbe di salvaguardare i livelli occupazionali, garantendo almeno il numero di dipendenti che ora sono in carico alla raffineria. Con il progetto del deposito costiero i lavoratori dell'indotto potrebbero essere i primi a pagarne la scelta. "Come Filctem Cgil - dice Fumarola - ci piacerebbe che l'esempio di Gela fosse seguito anche a Taranto, una città e un territorio già duramente colpito che ha bisogno di importanti investimenti in termini di innovazione e ambientalizzazione, di un ragionamento capace di guardare al futuro senza timore. Ma tutti sono tenuti a fare la propria parte. Così come i lavoratori a Gela sono stati capaci di stare in una vertenza complessa, portando a casa un risultato storico, così lo saranno anche a Taranto, ma è necessario - conclude Fumarola - che l'impresa e le istituzioni si sentano chiamate in causa".

"Presidente, quando verrà, nei prossimi giorni, a Taranto ci permetta di accompagnarla all'interno dell'Ilva" perchè "solo così potrà conoscere la verità", quella verità che "anche Cgil, Cisl e Uil ed esponenti delle forze politiche locali non le rappresentano".

E' questo, in estrema sintesi, il succo della lettera che il Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti ha inviato al presidente del Consiglio, Renzi, in vista di una sua visita a Taranto.

 " In questi anni - si legge nella lettera - il Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti ha svolto un importante ruolo negli eventi nevralgici che hanno segnato la storia della città e del siderurgico che ospita. Al proprio interno raccoglie cittadini impegnati in prima linea nella lotta all'inquinamento e lavoratori da anni attivi affinché, proprio in quella fabbrica, il lavoro non fosse solo un moltiplicatore di morte (tanto nello svolgimento delle proprie mansioni quanto coi fumi e i veleni della produzione). Alcuni di loro hanno svolto un ruolo centrale e decisivo anche nell'ambito dell'inchiesta "Ambiente Svenduto" condotta dalla magistratura tarantina. Un esempio su tutti: difficilmente - spiegano nella lettera a Renzi - si sarebbe giunti alla scoperta dei fiduciari dei Riva in fabbrica, che operavano come kapò pur non avendo alcun inquadramento aziendale, senza chi vi scrive; senza il mobbing e le angherie subiti da pochi coraggiosi operai spesso osteggiati anche da Cgil, Cisl e Uil. Se oggi non esiste più un "governo ombra" nello stabilimento lo si deve alle nostre scelte. Le scriviamo, dunque, perché il giorno in cui verrà a Taranto non vorremmo contestarla, urlarle contro le colpe che pure il suo Governo ha nella vicenda Ilva. Al contrario vorremmo accompagnarla, portarla negli impianti per farle conoscere la "vera" Ilva con gli occhi di chi per anni ha denunciato nel silenzio totale di istituzioni e sindacati (fino all'arrivo dei sigilli della Magistratura). Vorremmo poter esprimere le nostre idee alternative per Taranto, il Sud e l'Italia. La nostra posizione e la nostra storia - prosegue la lettera dei Liberi e pensanti - non possono in alcun modo essere rappresentati dai sindacati e siamo certi che se si limiterà ad incontrare loro non potrà avere una vera idea di cosa è Taranto e di ciò che tutt'oggi accade nell'Ilva. Camminerebbe all'interno della bolla di vetro linda e pulita che sono bravi a decorare per le grandi occasioni. Noi le offriamo la possibilità di un viaggio vero nella carne moribonda del mostro d'acciaio, ma le ricordiamo anche che le organizzazioni sindacali non sono rappresentative di tutti gli operai presenti in fabbrica, bensì solo di una minoranza. Noi - concludono - le diamo l'occasione di non fare una semplice passerella, e le chiediamo in cambio solo la possibilità di esporle il nostro punto di vista, quelle verità che tanto i sindacati quanto le forze politiche (a cominciare da chi rappresenta in terra ionica il Partito democratico) non le racconteranno mai".

La bonifica del Mar Piccolo non può attendere oltre. L’importante specchio d’acqua per il tessuto produttivo e economico di Taranto non può continuare ad attendere gli interventi da tempo assicurati per la sua riqualificazione. Del resto sono trascorsi tre anni dal divieto di coltivazione e commercializzazione dei mitili del mar Piccolo e le soluzioni fino a questo momento attuate e quelle prospettate non hanno risolto il problema degli operatori del mare ingiustamente messi in ginocchio e al limite delle proprie possibilità di sopravvivenza.

Allora ecco che Opera (l’accordo di cooperazione tra venti associazioni del territorio tarantino) rompe gli indugi e scrive al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al commissario straordinario per le bonifiche, Vera Corbelli, non disdegnando di far giungere le quattro paginette scritte fitte fitte anche sui tavoli del presidente della Regione, Vendola, e dei suoi assessori alla Qualità dell’ambiente, Lorenzo Nicastro, e alle Risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni, nonché del sindaco Ezio Stefàno, del presidente della Provincia, Martino Tamburrano, e del prefetto Umberto Guidato.

Una lettera nella quale le venti associazioni, rappresentate nell’occasione da Massimo Di Giuseppe (Pri.Ma) e Giovanni Carbotti (Taranto respira), chiedono un incontro con il commissario straordinario Corbelli e, soprattutto e nel nome della collettività tarantina, “accesso alle informazioni riguardo la contezza della reale quantità e disponibilità attuale dei finanziamenti e della loro distribuzione d’uso”.

Ma è l’esigenza di incontrare il commissario Vera Corbelli la chiave di volta per il rilancio di mar Piccolo soprattutto perché, sottolineano Di Giuseppe e Carbotti, non è dato conoscere “quali metodologie di bonifiche verranno adottate in modo da dissipare qualsiasi timore di distruzione del patrimonio di inestimabile valore naturalistico del mar Piccolo contraddistinto da elevati valori di biodiversità e di abbondanza”.

Infatti, fanno notare Di Giuseppe e Carbotti, un’operazione “fortemente invasiva” di rimozione meccanica dei sedimenti arrecherebbe “danni a tutto l’ecosistema e peggiorerebbe la qualità delle acque compromettendo definitivamente la pesca e l’attività di allevamento dei mitili”.

Insomma, per i due firmatari della lettera e per il cartello di associazioni, il commissario Corbelli non può e non deve indugiare oltre e ascoltare e coinvolgere, nel processo di riqualificazione, tutti gli attori in campo “in un contraddittorio che tenga conto delle ragioni di tutti e che abbia, come priorità, la difesa dell’ambiente e del lavoro da ogni tentativo esclusivamente speculativo e di mero profitto”.

Al contrario, invece, fanno notare nelle lettera Di Giuseppe e Carbotti, gli operatori del settore mitilicolo hanno potuto partecipare all’incontro dello scorso 21 febbraio “solo dopo l’intervento del prefetto” così come non possono non rammaricarsi per il fatto che, in occasione della prima visita a Taranto del commissario Corbelli, la stessa “ha incontrato, oltre ai referenti istituzionali, soltanto una parte della realtà produttiva locale, Confindustria e Ance, recependo le loro indicazioni e la loro progettualità di parte senza alcun confronto, e condivisione, con gli altri settori economici”.

Situazione alla quale va posto rimedio come va posto rimedio al fatto che sempre il commissario straordinario per le bonifiche “ha richiesto ulteriori approfondimenti dello studio sul mar Piccolo”. Questo, fanno presente Di Giuseppe e Carbotti al ministro Galletti e allo stesso commissario Corbelli, comporta “un’ulteriore dilatazione dei tempi del cronoprogramma previsto, evento che si ripercuoterebbe ancora di più sulle categorie interessate che, secondo i dati del Rapporto Taranto 2014 della Camera di commercio, rappresentano il 10% del pil della provincia di Taranto”.

p. d'a.

Sentimenti, ma anche la ricerca quotidiana per la felicità. Ognuno di noi,  col proprio carattere e nel contesto imposto dal destino, potrà ritrovarsi nelle pellicole proposte dall’edizione ‘14/’15 de “L’avventura continua”.

La nota rassegna cinematografica, curata da tempo…immemorabile da Elio Donatelli, darà voce ad affetti e amori, non disdegnando di approfondire tematiche esistenziali di carattere universale. Una scelta stilistica interessante, come sempre suddivisa in sezioni, offerta anche quest’anno con la formula dell’abbonamento e senza variazioni di prezzo rispetto alle recenti edizioni.

La crisi ci impone sacrifici? D’accordo, ma se qualche rinuncia é indispensabile, mettiamo al riparo almeno il comune desiderio di cultura ed evasione! E se il costo da affrontare é di gran lunga inferiore a quello che normalmente pagheremmo per goderci un bel film, allora…”we can”.

Peraltro con pellicole recentissime, o addirittura non ancora programmate nelle sale cinematografiche!

Gustiamo insieme, allora, l’immortale fascino del cinema (un film a casa non è la stessa cosa…), ascoltando parole, suoni e musiche con quell’effetto sonoro inconfondibile. E, come sempre, immedesimiamoci in questo o in quel personaggio.

Per emozionarci e allontanare la routine quotidiana. Almeno per un paio d’ore. 

Nuova allerta meteo lanciata dal sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno che avverte sul peggioramento delle condizioni metereologiche sulla città.

“Raccomando a tutti le massime precauzioni per tutelare la propria incolumità e per mettersi a riparo da situazioni di pericolo. In caso di forti raffiche di vento - avverte il sindaco - fate attenzione a non sostare sotto gli alberi, dai quali potrebbero spezzarsi rami e fronde. Evitate altresì di depositare su balconi o su altre sporgenze oggetti di diversa natura che cadendo, possano procurare danni a cose e soprattutto a persone. Stessa attenzione - prosegue Stefàno - in caso di piogge intense. In tal caso raccomando di evitare l’attraversamento di sottopassi che potrebbero essere interessati da allagamenti”.

Da oggi, e per le prossime 24-36 ore, il territorio pugliese, secondo avvisi ufficiali diffusi dal dipartimento della Protezione civile e dal servizio della Protezione civile della Regione Puglia, sarà interessato da avverse condizioni metereologiche e da criticità per il rischio idrogeologico per il persistere di precipitazioni diffuse anche a carattere di temporale accompagnate da raffiche di vento. Sono altresì previste mareggiate lungo le coste.

 
 
 
Pagina 111 di 130